Il Giornale della Libreria è nato nel 1888 e da allora informa, ascolta e sostiene chi lavora con i libri. In questi 135 anni abbiamo cambiato, e più volte, formato, periodicità, mezzi e strumenti per raggiungere il nostro pubblico.
Oggi siamo una testata digitale con quattro uscite di carta l’anno, abbiamo una newsletter settimanale d’informazione e una mensile di servizio, dedicata ai titoli messi fuori catalogo dagli editori. Comunichiamo con i lettori anche attraverso i canali social e nell’ultimo anno abbiamo dato vita ad alcune rubriche per intercettare le esigenze più specifiche delle persone a cui parliamo, editori e filiera editoriale in primis.
Con il numero di marzo 2023 (se non ci leggi ancora, scopri qui come abbonarti) facciamo un nuovo, simbolico passo per ridurre la distanza tra noi che il Giornale della Libreria lo scriviamo e voi che lo leggete. Dalla «G» magenta che ha capeggiano sulla nostra testata dal 2016 al 2022, apriamo la serie a stampa del nuovo anno con «GdL» nel logo. Lo stesso facciamo con il nostro sito, con i nostri canali social, e con tutti i luoghi fisici e digitali in cui siamo presenti (se sei un nostro partner, scrivici a redazione@giornaledellalibreria.it per ricevere il nuovo logo in alta definizione).
È così, d’altronde, che nella nostra redazione chiamiamo il Giornale della Libreria – gi di elle –, è così che lo chiamiamo in AIE ed è allo stesso modo che lo chiamano i nostri soci, le nostre lettrici e i nostri lettori più affezionati.
Un cambio di logo che è anche una dichiarazione d’intenti. Estendere a voi che ci leggete l’appellativo familiare «GdL» è un modo per portarvi nella nostra redazione, a decidere con noi i temi d’interesse, a progettare nuovi servizi e nuovi contenuti insieme. A coltivare assieme a voi la nostra visione.
«Giornale della Libreria», «GdL»: comunque vogliate chiamarci o continuare a chiamarci, desideriamo che da oggi sia un po’ più evidente che la nostra rivista la scriviamo per voi. E con voi.