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Libri di Ethel Serravalle

Come cambia la scuola italiana

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2014

di Ethel Serravalle

Diciamo subito che la nuova normativa relativa ai libri di testo, profondamente reimpostata, integrata, ripetutamente corretta, da parlamenti e governi, per mettere a fuoco le possibili (e si spera anche utili) sinergie fra tradizione e innovazione, grazie all’uso didattico del digitale, sarà operativa a partire dall’anno scolastico 2014/15. Questo significa che le nuove adozioni dovranno essere state deliberate dai Collegi dei docenti nella seconda decade di maggio, dopo una impegnativa analisi, valutazione e validazione delle offerte editoriali, ormai prevalentemente miste, tra cartaceo e digitale, dopo anni di blocco delle edizioni e delle adozioni, a partire dal 2008. E i Collegi dei docenti dovranno aver svolto il loro impegnativo compito anche con scrupoloso rispetto dei tetti spesa, per altro quantificati e decretati dal Miur all’ultimo momento: già, perché nella mente dei legislatori, la ragione primaria del passaggio al digitale è stata fin dall’inizio l’illusione che questo avrebbe consentito grandiose economie, come se il valore dei contenuti fosse tutto nella carta stampata che li veicolava, e non nella ideazione, progettazione e realizzazione di nuovi prodotti in grado di svolgere al meglio la delicata funzione di agevolare l’apprendimento (e l’insegnamento). E questo vale per tutte le discipline o materie che compongono i piani di studio, ciascuna con le proprie specificità didattiche, espressive e di supporto, anche allo studio domestico e individuale, a tutt’oggi insostituibile (e credo anche in futuro). Con tutte le declinazioni più appropriate rispetto alle sinergie con il digitale, non certo identiche per i diversi insegnamenti e apprendimenti.

Blitz digitale

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Maggio 2013

di Ethel Serravalle

Se c’è una buona ragione per cui, nonostante i limiti dell’art 11 della legge 221 e del suo decreto attuativo, le scuole avranno, dal 2014/15 in poi, testi in grado di accompagnare la progressiva transizione verso l’uso del digitale nei processi di apprendimento, sarà perché l’Italia può ancora contare su un’editoria scolastica numerosa ed esperta, nonostante le periodiche (ripetitive e disinformate) campagne di stampa contro il costo dei libri scolastici. E nonostante anche la legge che, nel 2008, ha tentato di vanificarne la funzione e di impedirne la stessa sopravvivenza attraverso il blocco quinquennale e sessennale delle adozioni. Ad onta della crisi già in atto, l’editoria scolastica ha comunque dimostrato, anche allora di avere dalla sua potenzialità notevoli non solo per il fatto di riuscire a produrre testi utili all’apprendimento, a costi sostanzialmente ragionevoli, con cui accompagnare la riforma di tutta la scuola secondaria superiore, ma anche di essere in grado di avviare, con la necessaria gradualità e con un dialogo costante con la scuola e con gli insegnanti, non tutti «avanguardisti» delle innovazioni, quel passaggio al digitale nella didattica che esige, oltre ad importanti investimenti editoriali sul versante dei contenuti, adeguati investimenti pubblici di supporto all’innovazione, dalla preparazione degli insegnanti alla dotazione per le scuole, per non parlare di tutta la rete di interventi utili a far funzionare i nuovi mezzi.

Libri in adozione

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2009

Autori vari

Prevale il buon senso nel mantenere i libri adottati a maggio anche se l’insegnante non è più lo stesso a settembre. Si rispettano le esigenze della filiera e si spera nella «adattabilità» reciproca tra libro e docente.

Riforma reale o recupero in corso?

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Settembre 2009

di Ethel Serravalle

Dopo decenni di confronti ideologici, culturali, politici e dopo innumerevoli tentativi parlamentari inesorabilmente naufragati,forse la riforma della scuola secondaria superiore partirà davvero il primo settembre 2010. Viene però il sospetto che il nuovo ordinamento finalmente varato, non sia proprio una riforma ma piuttosto il recupero attualizzato di assetti scolastici già visti, che avevano una solida ragione d’essere in un passato quasi remoto e che erano stati via via accantonati sull’onda di emozioni e contestazioni, giovanili e senili, con provvedimenti tampone, senza troppo preoccuparsi delle possibili nefaste conseguenze.

Scomettere sui giovani

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2008

Autori vari

L'editoria libraria scende di nuovo in campo a ottobre per la terza edizione dei suoi Stati generali. La scelta del titolo «Scommettere sui giovani» può sembrare semplicemente una delle ormai frequenti evocazioni del mondo giovanile. Al limite, una moda come un'altra. Ma così non è: perché nel caso dell'Aie si tratta invece del naturale sviluppo del ragionamento avviato con la prima edizione degli Stati generali 2004, «Più cultura, più lettura, più Paese», portata avanti con la seconda edizione, nel 2006, I temi «Investire per crescere», in cui vennero evidenziati i rapporti e le interdipendenze tra consumi culturali, centralità del libro e della lettura e crescita del Pil.

La scuola al centro

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Giugno 2007

Autori vari

Era del tutto prevedibile che il nuovo Governo insediatosi dopo le elezioni del 2006 procedesse a una rivisitazione delle riforme scolastiche in parte avviate (per il primo ciclo), e in parte ancora ai nastri di partenza (per il secondo: cioè ancora una volta per la scuola secondaria superiore). D’altra parte un identico approccio si era già verificato nel 2001, dopo la sconfitta elettorale del centro sinistra, quando il Governo e il Parlamento usciti vittoriosi dal confronto avevano immediatamente posto mano all’abrogazione della legge Berlinguer, approvata dal Parlamento ma non ancora attuata sul piano amministrativo e di Governo, né calata nella quotidiana prassi scolastica. Lo scopo, ora come allora, è sempre quello di mettere in pista una nuova riforma, ovviamente meglio connotata rispetto ad alcuni valori di riferimento condivisi dalla maggioranza.

Identità da rilanciare

rivista: Giornale della Libreria

fascicolo: Luglio-Agosto 2007

di Ethel Serravalle

L’impegno a riferire sui risultati degli Stati Generali dell’Istruzione Tecnica e Professionale è rinviato – anche questa volta – a una puntata successiva. E non per la solita storia infinita delle riforme italiane, scolastiche o d’altra natura – che non arrivano mai in porto. Più che ragionevolmente, infatti, l’evento organizzato per il 15 e 16 maggio dal Ministero della Pubblica Istruzione ha assunto i connotati di un laboratorio, articolato in gruppi impegnati a dare risposte plausibili alle domande di fondo su cui si gioca il destino dell’Istruzione Tecnica e Professionale in Italia, e quindi non la sua pura conservazione nell’attuale assetto.

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