Come riportato dal
New York Times questo pomeriggio,
Madeline McIntosh, una delle figure più importanti nell'editoria americana,
si è dimessa dalla carica di amministratrice delegata di Penguin Random House U.S., che ricopriva dal 2018, dopo trent'anni di lavoro nel gruppo editoriale.
Proprio
venerdì scorso McIntosh
aveva partecipato come CEO di PRH alla tavola rotonda di chiusura del quarantesimo Seminario di perfezionamento della
Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, a Venezia.
L'annuncio arriva in un momento di grande turbolenza per Penguin Random House, il più grande editore di libri degli Stati Uniti. Le dimissioni di McIntosh seguono di circa tre settimane quelle di
Gina Centrello, a lungo editrice e presidente del Random House Publishing Group, e quelle di
Markus Dohle, che
si è dimesso dal suo ruolo di
amministratore delegato globale di Penguin Random House lo scorso dicembre.
L'anno scorso la Corte distrettuale degli Stati Uniti aveva bloccato per motivi di antitrust l'acquisizione di Simon & Schuster da parte della società. Il fallimento dell'operazione era costato a Penguin Random House una penale da 200 milioni di dollari, oltre a incalcolabili spese legali. Prima delle dimissioni, Dohle aveva supervisionato il tentativo di acquisizione.Dopo l'annuncio, McIntosh ha dichiarato che collaborerà con
Nihar Malaviya, amministratore delegato ad interim di Penguin Random House, per garantire una transizione ordinata.
«Non credo che gli amministratori delegati debbano restare al loro posto per sempre
», ha commentato
McIntosh, . «Nuove prospettive possono essere incredibilmente salutari e utili per le aziende, quindi credo che questa non sia la decisione migliore solo per me, ma anche per Penguin Random House
».
Penguin Random House è il più grande gruppo editoriale degli Stati Uniti – con quasi 4 miliardi di fatturato nel 2021 – nato nel 2013 dalla fusione di Random House, di proprietà della grande società tedesca Bertelsmann, e Penguin Books, del gruppo britannico Pearson.