Il giudice ha bloccato il
tentativo di Penguin Random House di acquisire Simon & Schuster. Secondo quanto riferisce
Publishing Perspectives, la decisione della giudice
Florence Pan, della Corte distrettuale degli Stati Uniti di Washington per il distretto di Columbia, era attesa. «Dopo aver esaminato l'ampio fascicolo e valutato attentamente le argomentazioni delle parti, il tribunale ritiene che gli Stati Uniti abbiano dimostrato che "l'effetto [della fusione proposta] può essere quello di ridurre sostanzialmente la concorrenza" nel mercato dei diritti di pubblicazione negli Stati Uniti dei libri più venduti. Di conseguenza, la sentenza sarà emessa a favore del ricorrente e la fusione sarà inibita», scrive Pan.
Come sottolinea Josh Sisco di Politico, questa decisione rappresenta una importante vittoria dell'antitrust per il Dipartimento di Giustizia dell'amministrazione Biden. L'assistente del procuratore generale, Jonathan Kanter, ha commentato: «La fusione proposta avrebbe ridotto la concorrenza, diminuito i compensi degli autori, diminuito l'ampiezza, la profondità e la diversità delle nostre storie e delle nostre idee e, in definitiva, impoverito la nostra democrazia». L'affare bloccato dalla Corte ammontava a
2,175 miliardi di dollari.
Penguin Random House ha dichiarato: «Siamo fortemente in disaccordo con la decisione odierna, che rappresenta una spiacevole battuta d'arresto per i lettori e gli autori, e
chiederemo immediatamente un appello accelerato. Riteniamo che questa fusione sia favorevole alla concorrenza e continueremo a lavorare a stretto contatto con la Paramount e la Simon & Schuster sui prossimi passi da compiere». Jonathan Karp, presidente e CEO di Simon & Schuster, ha invece commentato: «Anche se
siamo delusi da questa decisione, voglio rassicurare tutti voi che, nonostante questa notizia, la nostra azienda continua a prosperare. Oggi abbiamo più successo e valore di quanto non ne abbiamo mai avuto, grazie all'impegno di tutti voi per conto dei nostri magnifici autori».