Dopo la Comunità autonoma di Madrid, anche la Navarra comincerà a remunerare gli autori per i prestiti bibliotecari delle loro opere, siano esse libri, film o musica. L’accordo è stato sottoscritto qualche giorno fa da Rebeca Esnaola – ministra della cultura e dello sport – e dal presidente del CEDRO (Centro Español de Derechos Reprográficos) Daniel Fernández.
L’obiettivo è, da un lato, la definizione delle condizioni per la difesa e l’esercizio della proprietà intellettuale, con la conseguente remunerazione da parte della Comunità regionale in base al volume dei prestiti effettuati in biblioteca. Dall’altro, la promozione della lettura, poiché il CEDRO s’impegna a garantire alla rete bibliotecaria della Navarra un sostegno (anche economico) alle attività abitualmente organizzate, al loro sviluppo e alla loro concezione.
L’accordo regola gli importi dovuti in corrispondenza ai prestiti concessi nelle biblioteche dei comuni con oltre 5 mila abitanti a partire dal primo gennaio 2019. Ma anche, retroattivamente, quelli riferiti al periodo 2015-2018, sempre nelle sole biblioteche dei comuni con oltre 5 mila abitanti. Per entrambe le categorie il governo della Navarra, attraverso il Dipartimento di cultura e sport, s’impegna a fornire al CEDRO i dati necessari per il calcolo dei compensi, secondo le aliquote stabilite.
«La promozione della cultura e degli autori non è possibile senza il fermo impegno e il sostegno delle pubbliche amministrazioni e la Navarra ha fatto un passo molto importante in questa direzione» ha commentato Fernández.
La regione presenta il più alto tasso di visite in biblioteca della Spagna: in media 6,4 l’anno per ciascun abitante, come riferiva il Nastat (l’Istituto nazionale di statistica della Navarra) a dicembre dello scorso anno. Nel 2019 è stata quasi la metà della popolazione (il 49,3%) a usufruire dei servizi bibliotecari, offline od online. E l’accesso a questi ultimi, tra il 2016 e il 2018, è cresciuto quasi del 14%.
In Italia la remunerazione del diritto d’autore sul prestito in biblioteca è gestita attraverso il Fondo per il diritto di prestito pubblico, istituito nel 2006 in ottemperanza alla direttiva europea sul diritto di prestito. La normativa nazionale affida alla SIAE il compito di ripartire il Fondo tra gli aventi diritto.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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