Nel 2016 prosegue, pur con qualche leggera attenuazione dal lato del giro di affari, la crisi (ed evoluzione) del settore grafico, iniziata nell’ormai lontano 2006. A confermarlo sono i risultati dell’indagine congiunturale sull’anno 2016 di Assografici, che attribuiscono il calo della produzione (un -6,2% complessivo) sia alla diminuzione della grafica editoriale (-5,4%) che a quella della grafica pubblicitaria e commerciale (-6,9%).
Per quanto riguarda specificamente la grafica editoriale, il risultato produttivo dei libri (-14,3%) è peggiore rispetto a quello delle riviste (-3,4%). Dal lato della domanda, invece, benché nel 2016 ci sia stato un discreto incremento della spesa complessiva delle famiglie (+1,3%) – quasi in linea con il trend dei consumi nazionali (+1,2%) – resta bassa la spesa per acquisti di prodotti culturali come libri e giornali, che rappresenta circa lo 0,9% del totale e che si è quasi dimezzata negli ultimi vent’anni.
Concentrandosi solo sui libri, il calo della produzione si può collegare sia all’incremento dell’import (+16,1% in peso nel 2016 su 2015), sia al fatto che il mercato editoriale continua a soffrire dell'incessante riduzione del numero dei lettori – scesi dal 46,8% del 2010 al 42% del 2015 e al 40,5% del 2016 – con ricadute negative in termini di copie vendute, seppure con una positiva tenuta delle vendite in valore.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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