«Forse sarebbe meglio parlare di letterature marocchine, piuttosto che di letteratura marocchina.» In questo commento dello scrittore e critico letterario Salim Jay – autore del Dictionnaire des écrivains marocains – emerge chiaramente uno dei tratti distintivi della produzione marocchina: la diversità. Una diversità prima di tutto linguistica, nonostante il dominio ormai incontrastato dell’arabo sulle altre lingue, ma anche legata ai generi letterari. Se nella metà anni Ottanta il 58% delle opere era pubblicato in arabo, nel 2015-2016 questa percentuale è salita all’82,5%. Segno evidente del fenomeno della progressiva arabizzazione della società. Oltre all’arabo moderno e al francese (che vede diminuire sia l’utilizzo da parte della popolazione che il numero di titoli pubblicati, con una quota del 14,5% rispetto al totale) nel Paese sono diffuse altre lingue, come la variante dialettale marocchina dell’arabo (o darija) e la lingua berbera o amazigh, resa lingua ufficiale del Paese insieme all’arabo dalla nuova Costituzione del 2011 e presente nelle tre varianti: tarifit (parlata nel nord del Paese), tamazight (diffusa nel Marocco centrale) e tashelhit nel sud. Completano il quadro lo spagnolo e l’inglese, ancora piuttosto presenti, senza contare tutte le lingue degli autori marocchini che vivono all’estero e scrivono nella lingua di adozione.
Gli ultimi dati pubblicati da Livres Hebdo e presenti nel report Chiffres de l’Observatoire marocain de l’industrie fissano il fatturato del settore dell’editoria, della stampa e della riproduzione a 3.756 milioni di dirham (circa 351,6 milioni di euro) nel 2014, che rappresentano circa lo 0,9% del fatturato globale del settore industriale. Su una popolazione di quasi 34 milioni di abitanti, nel settore trovano impiego soltanto 9.340 persone, il 2% della forza lavoro del Paese. Secondo l’Édition marocaine, rapport sur l’activité éditoriale marocaine en littératures, sciences humaines et sociales 2015-2016, in Marocco il 74% dei titoli è stato pubblicato dai 308 editori attivi – di cui però solo 40 pubblicano più di 10 titoli all’anno – mentre il restante 26% è stato pubblicato a spese dell’autore. Nel 2015-2016 sono stati dati alle stampe 3.304 titoli tra libri e riviste, di cui 2.807 libri e 497 riviste, con un aumento del 19% rispetto all’anno 2014-2015.
La categoria che presenta la quota più rilevante rispetto al totale è la narrativa (25% del totale con 675 titoli), seguita dai titoli di diritto (13,7% con 371 titoli) e dai testi con tematiche legate alla religione islamica (10,1% con 274 titoli).
Nel corso del 2015-2016 in Marocco sono aumentati del 43% i titoli tradotti in arabo da lingue straniere (160 titoli complessivi). Sono soprattutto i titoli in lingua francese a essere oggetto di traduzione (il 61,7% del totale), seguiti da quelli in inglese (11%), in spagnolo (9%) e nelle lingue amazigh (3%). Ancora marginali invece risultano le traduzioni dall’arabo verso le lingue straniere e le lingue amazigh, che hanno riguardato soltanto 17 titoli.
Nonostante l’84,5% della popolazione non sia iscritta ad alcuna biblioteca, nel Paese sono presenti circa 600 biblioteche, di cui solo 327 gestite dal Ministero della cultura e con una disponibilità di circa 1,6 milioni di opere. Circa 800 sono invece i punti vendita sparsi nel Paese in cui si possono acquistare libri (soprattutto nelle grandi città come Casablanca e Rabat), di cui però la maggior parte sono costituiti da cartolerie, edicole e tabaccherie.
Le case editrici marocchine infine sono concentrate principalmente nell’asse Rabat-Casablanca, in cui ha sede il 65% del totale, anche se si sta assistendo a una ancora embrionale diffusione anche in altre zone, soprattutto nella parte settentrionale del Paese.
Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.
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