Un Paese con un’economia sostanzialmente sana, un livello di corruzione tra i più bassi al mondo, un alto potere d’acquisto e un’equa distribuzione della ricchezza. La Danimarca rappresenta un interlocutore affidabile per le aziende italiane e questo si può osservare anche dai numeri, che indicano una continua crescita delle esportazioni italiane. Dal punto di vista degli scambi commerciali, l’Italia oggi è il settimo fornitore e il dodicesimo cliente della Danimarca. Il Pil pro capite del Paese scandinavo è pari a 48.400 euro, il terzo a livello europeo dopo Lussemburgo e Irlanda.
Dopo gli anni della crisi economica – che ha fatto sentire i suoi effetti anche qui – il settore editoriale beneficia oggi della stabilità del mercato e del tessuto produttivo del Paese. Secondo i dati resi noti dall’Associazione degli editori danesi, il mercato editoriale in Danimarca ha registrato nel 2017 un aumento dell’1,9% a valore. Si è passati infatti da un fatturato di 1.691,9 milioni di corone del 2016 (circa 227,1 milioni di euro) a 1.724,7 milioni del 2017 (circa 231,5 milioni di euro).
Una crescita trainata dalla narrativa e dalla saggistica, che hanno segnato a valore rispettivamente un +5,6% e un +4,0% rispetto al 2016. In calo invece i libri per bambini e ragazzi (-3,2%) e i testi scolastici ed educativi (-0,5%). Nel 2017 la narrativa rappresentava il 28,4% delle vendite, contro il 24,8% della saggistica e l’11,8% dei titoli per bambini e ragazzi.
Le librerie fisiche si confermano essere ancora il principale canale di vendita con una quota di mercato del 31,1%. E questo nonostante un calo del 4% delle vendite realizzate in questo canale. In forte crescita invece le vendite negli store online, con un +14,5% e una quota del 17,2% sul totale.
La crescita del mercato editoriale danese è dovuto in buona parte alla performance positiva del settore digitale. Se infatti le vendite di libri fisici a valore hanno subito un leggero calo, pari allo 0,9%, (dai 1.418,6 milioni di corone del 2016 ai 1.406,1 milioni del 2017), le vendite di prodotti digitali sono aumentate del 16,6% (da 273,3 milioni di corone del 2016 a 318,7 milioni del 2017). Nel 2017 il digitale ha rappresentato una quota del 18,5% rispetto al totale delle vendite (era il 16,2% l’anno precedente). I libri cartacei sono ancora il formato preferito un po’ per tutte le categorie: rappresentano il 79,7% delle vendite di titoli di narrativa, il 94,1% di quelli di saggistica e il 92,5% dei titoli per bambini e ragazzi.
E tra i prodotti digitali, sono stati gli audiolibri a ottenere il risultato migliore. Nel 2017 le vendite sono infatti cresciute del 33% rispetto al 2016 (da 65,4 milioni di corone a 86,9 milioni). In crescita anche gli e-book seppure in misura meno consistente: da 56,5 milioni di corone nel 2016 a 58,6 milioni di corone nel 2017, con un +3,7% anno su anno.
I dati resi noti dall’Associazione degli editori danesi si basano sui risultati comunicati dai principali editori del Paese e si ritiene coprano circa l’80% del mercato complessivo, cartaceo e digitale.
Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.
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