Sono stati pubblicati i risultati della quarta ricerca annuale svolta da BookNet sullo stato dell’editoria digitale in Canada: i numeri per il 2016 parlano di un mercato in lieve calo, in linea con le altre economie anglofone, ma anche di un catalogo di e-book sempre più ampio.
Le ricerche, infatti, parlano di un calo di poco più del 2% dal 2015 al 2016 (dal 19% al 16,9%); quel che però è davvero calato è il numero di titoli in formato digitale che hanno registrato almeno una vendita. Si passa, infatti, dall’88% del 2014 al 54% del 2016: il 46% degli e-book disponibili non ha registrato vendite nel corso del 2016. Eppure, un altro dato molto importante va apparentemente contro questo primo rilevamento: un quarto degli editori ha segnalato di aver avuto una crescita superiore al 25% per quanto riguarda le entrate prodotte dalla vendita di e-book. Come si possono confrontare queste due percentuali? Molto probabilmente inserendo nell’equazione l’ampliamento del catalogo cui si accennava prima: il 68% delle novità viene pubblicato in contemporanea in cartaceo e in digitale, e il 23% dei rispondenti ha affermato di avere la quasi totalità del catalogo (tra il 75% e il 99%) disponibile in digitale. Una percentuale in forte crescita rispetto al 15% dell’anno scorso, che conferma anche i dati raccolti sulla conversione dei titoli in catalogo: il 34% degli editori afferma di aver convertito più del 75% dei propri titoli (soprattutto in risposta a richieste specifiche dei propri lettori/clienti).
Cosa vuol dire? Che molti titoli non vendono, dunque, vuoi per problemi di discoverability e di metadati, vuoi perché vanno a finire nell’ormai famosa «coda lunga»; ma il 54% dei titoli che vendono, evidentemente, sono in grado di fatturare più che in passato. Non è dato sapere se questa crescita sia dovuta a un aumento del volume della vendita o a un aumento di prezzo.
E quali sono i canali attraverso cui operano gli editori canadesi? Kobo e Amazon si contendono il primo posto, con rispettivamente il 96% e il 93% degli editori che vendono e-book sulle loro piattaforme. I rivenditori online, inoltre, sono il canale attraverso cui l’editore guadagna di più: valgono per il 61% delle entrate. Al secondo posto stanno i grossisti con il 14%, mentre la vendita diretta attraverso i propri canali vale solo per il 7%. Gli abbonamenti (i subscription service) valgono per il 5%, ma sono in crescita rispetto agli anni passati (nel 2013 e nel 2014 valevano per il 2%).
Anche per quanto riguarda il mercato canadese, dunque, siamo in un momento di transizione. Com’è accaduto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dopo un primo periodo di crescita si sta passando a una sorta di stabilizzazione. Ci vorrà ancora qualche anno, quando si potrà studiare una serie storica più ampia, per capire in quali direzioni si stia effettivamente muovendo un mercato che, per sua natura, è rapido nei cambiamenti, e per cui quindi è più difficile stabilire un andamento generale.Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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