La libreria londinese Woolfson & Tay ha aperto i battenti nel settembre 2010 con l’idea di creare un polo culturale e creativo, riflesso dei bisogni del proprio quartiere.
«Volevamo offrire anche un esperienza di acquisto unica e curata ai nostri clienti e mostrare loro una vasta gamma di autori e di voci che altrimenti non avrebbero avuto modo di incontrare», raccontano dalla libreria. «Dall’apertura ci siamo contraddistinti nell’area SE1 di Londra come destinazione culturale e ci proponiamo di fornire una scelta dinamica di libri, mostre, eventi e offerte. Siamo molto presenti sul Web, con una media di 500 visitatori unici giornalieri sul sito. I social si sono rivelati uno strumento impagabile in termini di marketing e promozione dei nostri eventi ma anche per suscitare l’interesse nel negozio in generale. Questi mezzi ci permettono di stare in contatto e capire le esigenze dei nostri clienti regolari, di creare una community intorno alla libreria e anche di raggiungere persone e gruppi che potrebbero altrimenti non conoscerci».
«Nei primi anni di attività abbiamo un po’ esagerato in termini di numero di eventi. Abbiamo deciso di adattare una politica di “less is more”. Tendiamo a focalizzarci su quelli che chiamiamo composite events legati a una tema forte. Abbiamo anche degli appuntamenti regolari come il Life Stories Cafè dove, ogni tre mesi, scrittori e artisti hanno dieci minuti e venti immagini per inquadrare un certo tema. La nostra idea di un buon evento è che sia chi presenta, sia chi assiste siano coinvolti nell’esperienza. In termine di numero di partecipanti, variano da circa 30 fino a 60 persone».
«Prima di aprire la libreria, abbiamo effettuato un sondaggio per sondare gli interessi della comunità locale. Abbiamo deciso di provare varie attività che promuovessero il wellbeing, come classi di meditazione e yoga. Le classi di Tai Chi sono state particolarmente apprezzate così le abbiamo portate avanti. In media c’è un gruppo di circa otto partecipanti che vivono in zona a cui si aggiungono altre persone che passano appositamente per la lezione da altre parti della città».
«Bilanciare una libreria, una galleria e un caffè è un duro lavoro. Cerchiamo di fare in modo che i tre elementi si fondano in un’unica esperienza per i nostri clienti. Comunque, prima di tutto, siamo una libreria: le nostre energie si concentrano nella selezione dei libri, negli incontri con gli editori e nelle presentazioni degli autori. Ovviamente, in questo periodo di crisi, le librerie non possono limitarsi a vendere i libri. La gente viene da noi perché si aspetta di vedere dei titoli che altrimenti non avrebbe nemmeno sentito nominare ma anche perché qui si può rilassare con un caffè, una fetta di torta in uno spazio accogliente e informale. Oltre a questo, facciamo del nostro meglio per fornire il miglior servizio al cliente possibile».
Un'immagine della libreria