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Librerie

Scuola Mauri, 29 anni al servizio dei librai

di L. Biava notizia del 24 gennaio 2012

«Per fare bene il mestiere del libraio bisogna avere nostalgia di futuro». Con queste parole prese in prestito al fratello Luciano, Achille Mauri, presidente della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri inaugura il XXIX seminario veneziano come di consueto ospitato alla Fondazione Cini sull'isola di San Giorgio.
«Viviamo un tempo di grande cambiamento in cui tutti gli agenti del mondo del libro, dall'editore al lettore, stanno ripensando il loro ruolo. Così sono chiamati a farlo anche i librai, anche se il cambiamento che gli si richiede non ha nulla di scontato».
Ecco allora che anche una condizione in difetto come quella che caratterizza storicamente il nostro Paese, può trasformarsi in risorsa. «Essere consapevoli che siamo tagliati fuori dalla modernità è un grande vantaggio – ha spiegato Mauri – perché questa condizione ci da il tempo e il modo per capire verso quale direzione si dirige il futuro del mondo del libro e a quale velocità, offrendoci la possibilità di scegliere oculatamente quale direzione vogliamo prendere, imparando dagli errori di chi è più avanti di noi».
Per cinque giorni i trenta librai provenienti da tutta Italia, come gli oltre 4.200 che li hanno preceduti, vivranno immersi nell'atmosfera unica della Scuola, approfittando di un'occasione speciale per imparare da alcuni tra più noti esperti del settore.
Un ruolo insostituibile quello giocato dalla Scuola che dopo quasi trentanni si configura ancora come un'esperienza unica nel panorama italiano e senza la quale la libreria italiana sarebbe oggi una realtà completamente diversa rispetto a quella che si ha di fronte.

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