, fondatore dell a prima libreria per ragazzi d'italia, quella di Milano inaugurata nel 1972 e gestita con la moglie Gianna Vitali, è infatti mancato la scorsa settimana a nel capoluogo milanese.
Autore apprezzatissimo di libri per bambini (ricordiamo solo I bambini leggono e La mia resistenza) ma anche libraio, studioso di letteratura per ragazzi e collaboratore di «Tuttolibri», Denti era anche coinvolto nel processo editoriale con la casa editrice Il Castoro che nel 2007 aveva cominciato a collaborare con la libreria per poi acquisirla nel novembre del 2012.
Esperto e sensibile anche ai temi più attuali della letteratura per ragazzi, il «Giornale della Libreria» lo aveva intervistato in occasione della passata edizione della Fiera del libro per ragazzi di Bologna quando, riflettendo sull'evoluzione dei linguaggi narrativi nei libri per ragazzi ci raccontava che «il mondo che circonda i bambini è profondamente cambiato negli ultimi 30 anni. Cartoni animati, cinema e televisione hanno abituato i bambini di oggi a consumi culturali veloci e dinamici rendendoli più esigenti anche per quanto riguarda le loro letture. Verso i tre anni il bimbo è in grado di recepire le fiabe. La mamma legge ad alta voce e il bimbo impara a legge le immagini. Se una favola è molto amata da un bambino, la mamma cercherà di procurargli un dvd. Così il bambino vede il cartone animato della favola che ha letto su pagina e ascoltato a voce. In un minuto di cartone animato succede quello che richiederebbe quattro-cinque minuti se venisse rappresentato su una scena, e ancor più tempo se fosse letto dalla pagina di un libro. Così i bambini si abituano alla velocità narrativa e quando iniziano a leggere pretendono le stesse emozioni e gli stessi tempi d’azione ed emotivi cui è abituato».
«Per 50 anni, generazioni di maschi italiani sono cresciute leggendo Salgari o I tre moschettieri, e generazioni di ragazze si sono identificate nelle protagoniste di Piccole donne. Ma quale bambino li legge oggi? Anche Pippi Calzelunghe, che pure ha rotto gli schemi consolidati del genere quando uscì nel 1945, è ormai un testo "lento"».
Ma il ritmo non è l’unico elemento che distingue i libri di oggi da quelli di ieri, ed è sempre più importante la capacità dell’autore di intercettare i gusti e i bisogni dei giovani lettori. «A testimonianza di ciò - ricordava Denti - penso ai due successi più eclatanti in termini di vendite in libreria: i libri di Geronimo Stilton (Piemme) e Il diario di una schiappa (Il Castoro). Nel primo caso si tratta di una serie che risponde al bisogno di facilità e rapidità di lettura grazie ad una pagina non esclusivamente tipografica che aiuta ad approcciarsi al testo scritto. Nel secondo caso ad essere stato intercettato è il complesso stato di sentimenti che contraddistingue la fase preadolescenziale, una fase delicata che, raccontata nel modo giusto, ha trovato un folto pubblico interessato».
«Non servono più storie ma nuovi modi di scrivere le storie. O meglio, servono anche nuove idee narrative ma l’importante è che vengano raccontate in modo diverso».