Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
Librerie

Librerie indipendenti e Kindle? Si può fare, forse

di E. Molinari notizia del 17 febbraio 2012

Se le librerie americane si schierano compatte contro Amazon, c’è anche chi la pensa in maniera diversa. Praveen Madar, titolare della libreria indipendente di San Francisco, Kepler’s 2020, in una tavola rotonda del Toc di New York ha spiegato che librerie come la sua devono abbracciare la tecnologia, anche se ciò significa arrivare a vendere il Kindle. Madar ha sostenuto che per le libreria è fondamentale diversificare le fonti di guadagno e che è necessario smettere di fare affidamento solo sulla vendita di libri cartacei e di iniziare a considerare gli e-book come una parte fondamentale del business, non solo un contorno.
«Le librerie indipendenti non pensino però di poter guadagnare dagli e-book». Kepler è una realtà abbastanza singolare grazie alla sua struttura bipartita: da una parte la libreria, dall’altra, un programma no profit che prevede lezioni e eventi d’arte. Per aumentare le entrate, stanno cercando di includere sponsor e incontri a pagamento con autori di prim’ordine. Nel 2008 è stato inoltre fondato il Literary Circle che oggi conta più di 5000 membri che pagano da 50 a 2000 dollari per la quota di iscrizione (che permette di avere diverse forme di membership). Il club è ovviamente una voce importante nel bilancio e, come tale, sarà oggetto di sviluppo nei prossimi mesi. «Voglio essere il primo negli Stati Uniti a vendere o a legarmi al Kindle, come parte del nostro programma di membership. Con 500 dollari di iscrizione, posso permettermi di ‘regalare’ un Kindle Lo scopo è quello di creare una relazione con i clienti dove non si sentano giudicati per quale formato o device scelgano».

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.