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Librerie

Fare cultura al centro commerciale

di L. Biava notizia del 31 gennaio 2012

Sono Barbara e Francesca Pieralice della libreria Nuova Europa del centro commerciale I Granai di Roma le vincitrici del Premio per librai 2012 conferito dalla Scuola per librai E. e U. Mauri ai librai che maggiormente si distinguono durante l’anno per professionalità e competenza.
«Siamo davvero felici per questo premio che mai finora era stato assegnato a una libreria situata in un centro commerciale» commenta Barbara Pieralice.
Sette librai appassionati, 250 metri quadri e 18.000 titoli sono gli ingredienti di questo successo.
«Di solito si pensa alle librerie dei centri commerciali come a porti di mare dove l’unico consumo che ci si può aspettare dai propri clienti è quello mordi-e-fuggi. C’è voluto tempo, anni, ma la Nuova Europa, che è una libreria indipendente, è riuscita a conquistarsi un proprio spazio ben delineato, a creare un ambiente ben definito in un non luogo quale è invece il centro commerciale».
La localizzazione in un grade centro commerciale ha sicuramente dei vantaggi, come testimonia l'attenzione strategica che le grandi catene riservano a queste location, ma d'altro canto attira utenti generalmente meno attenti a quella che è la proposta culturale di una libreria indipendente e più «infedeli».
Fidelizzare l'utenza non è semplice ma, anche grazie alla creazione nel corso degli anni di un ben articolato calendario di eventi e all’uso attento dei social network, la Nuova Europa è riuscita ad ottenere buoni risultati in questa direzione.
«Gli eventi in libreria nella nostra realtà funzionano benissimo. Abbiamo abituato i nostri utenti all’aperitivo con l’autore, un incontro con grandi scrittori che organizziamo di solito il sabato tre le 11.30 e le 12.00, un orario in cui in molti hanno voglia di rilassarsi un poco tra una compera e l’altra. Per diffondere il calendario, abbiamo cercato di sfruttare il più possibile i mezzi di comunicazione social, dalle pagine Web a Facebook che per noi si è rivelato uno strumento pratico e capillare per raggiungere gli utenti ».
Fare cultura in un luogo deputato allo shopping e vendere libri al di fuori dalla logica ossessiva dello sconto propria della grande distribuzione non è dunque impossibile, piuttosto una questione di entusiasmo e mestiere. «Il nostro contesto è l’esempio calzante di quanto importanti siano professionalità e servizio nella conduzione di una libreria. Cosa convincerebbe altrimenti un utente del centro commerciale a preferire acquistare l’ultimo best seller di Faletti da noi piuttosto che nel bancone della Gdo?».
 

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