
Quando pensiamo ai modelli di distribuzione degli e-book, la prima cosa che ci viene in mente, a livello globale, sono i grandi distributori come
Ingram o le start up come
Oyster o
Scribd che offrono servizi paragonabili al tanto in voga streaming di e-book. Eppure, almeno
secondo Forbes, la cosa potenzialmente più innovativa che c’è sul mercato non viene dal settore editoriale. Stiamo parlando della nuova iniziativa portata avanti da
McDonald’s (sì, proprio l’ipercalorica catena di fast-food) che da anni si impegna in campagne di promozione della lettura tra i più piccoli e che, a partire da novembre, lancerà un programma per distribuire gratuitamente e-book ai consumatori anglosassoni. Grazie alla partnership con l’editore inglese DK, ogni mese fino alla fine del 2014 McDonald metterà a disposizione per il download un nuovo e-book della collana Amazing World a cominciare da
The World’s Greatest Cities. A lanciare gli e-book saranno i libri fisici che, nelle prime due settimane di novembre, verranno inseriti all’interno degli Happy Meal venduti dalla catena (
un’iniziativa analoga era stata realizzata anche lo scorso gennaio).
Questo tipo di iniziativa che
coinvolge direttamente un editore e un player che non ha nulla a che fare col mondo del libro, potrebbe essere un modello per aggirare il crescente controllo esercitato oggi da Amazon sul mercato della distribuzione fisica anglosassone (alla Buchmesse appena conclusasi,
Russ Grandinetti di Amazon ha confermato che più della metà dei libri acquistati quest’anno negli States sono stati acquistati on line). Senza contare che, grazie ad operazioni di questo tipo, gli utenti che i potenziali lettori possono essere raggiunti dal prodotto editoriale in un momento in cui non stanno per forza pensando all’acquisto di libri.
McDonald's o no, è un fatto che
gli editori d’Oltreoceano
stanno cercando strade alternative per fare arrivare i propri libri nei tablet degli utenti.
Random House ha appoggiato il
lancio di Bookateria, una piattaforma di discovery che genera profitti dall’affiliazione degli store fisici e on line di librai indipendenti e di catena;
HarperCollins, Sourcebooks e altri editori hanno firmato contratti con Oyster e Scribd per sperimentare il
modello delle sottoscrizioni; e poi c’è
Bookish una joint venture tra
Hachette, Penguin e Simon & Schuster che nelle intenzioni dovrebbe diventare una piattaforma di vendita capace di rivaleggiare con Amazon.