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Lettura

Sexy, divertenti e un po’ strani: fenomenologia dei reading party britannici

di Alessandra Rotondo notizia del 24 aprile 2025

In un sabato sera londinese, tra sartorie di design e luci soffuse, centinaia di ragazzi e ragazze si accalcano per entrare in uno spazio che – almeno in apparenza – non ha nulla a che fare con la letteratura. Eppure, dentro si leggono racconti, si declama poesia, ci si passa foglietti stropicciati come reliquie. È il nuovo volto dei reading party, l’ultima evoluzione sexy e vibrante della scena letteraria britannica.
Nati per rompere i codici rigidi dell’editoria tradizionale e avvicinare un pubblico giovane e curioso, questi eventi mescolano performance, socialità, attrazione fisica e – soprattutto – parole. Il libro non è più soltanto un oggetto da sfogliare: è un’esperienza da vivere, una scusa per incontrarsi, flirtare, ascoltare, ballare.

Da New York a Notting Hill, passando per l’Italia
Tutto comincia a New York, sul tetto di un’abitazione condivisa da quattro ventenni. La pila di libri dimenticata sul comodino, la voglia di rallentare il ritmo della città che non dorme mai, e il desiderio di condividere uno spazio di quiete con altri lettori sono i semi che fanno germogliare i primi Reading Rhythms. Ognuno porta il proprio libro, si siede in silenzio in un ambiente ovattato da luci soffuse e candele, e legge per un’ora. Poi si chiacchiera, si scambiano impressioni, si rompono le barriere.
Da lì il fenomeno esplode. Club, bistrot, gallerie d’arte e terrazze urbane si trasformano in salotti di lettura. Nel giro di pochi mesi, si passa da una decina di amici a ventiquattro eventi al mese con lunghe liste d’attesa. Merito anche di TikTok, che ha fatto da megafono globale.
L’onda lunga dei party letterari arriva presto anche in Europa, e in Italia. Dai Silent Reading Party di Bari vecchia alla comunità dei Libri Sottolineati, con i suoi incontri silenziosi al MONK, dalla Urban Book Community itinerante – siamo sempre a Roma – alle feste con i libri che punteggiano la mappa delle librerie indipendenti, dei caffè letterari, delle biblioteche milanesi e non solo.

La scena londinese
Ma è nel Regno Unito che questi eventi sembrano aver trovato la loro identità più audace. Il Soho Reading Series, lanciato a Londra nel 2023 da Tom Willis, è diventato un punto di riferimento: location sempre diverse (pub storici, chiese vittoriane, sartorie), cocktail in mano e letture senza microfono, mentre il pubblico mormora e ride, appoggiato ai muri o seduto per terra.
«Volevo creare una scena dove chiunque potesse presentarsi, fare festa e divertirsi un sacco, con la letteratura al centro», spiega Willis al Guardian. Eppure, il cuore pulsante di questi eventi non è solo la letteratura, è l’energia magnetica che si sprigiona dall’unione tra parola e presenza.
«E poi la gente viene anche per rimorchiare», ammette Rachel Connolly, cofondatrice con Isis O’Regan dei party letterari New Work. Il format è recente (ha debuttato nel luglio 2024), ma ha già ospitato nomi come Eliza Clark, Gabriel Smith e Nicole Flattery. Ambientato in luoghi raccolti e informali, New Work è pensato per offrire a scrittori e scrittrici di narrativa la possibilità di leggere inediti in pubblico, ma è anche un’occasione per conoscere persone offline. «Il nostro pubblico ideale? Divertente, sexy e un po’ strano», dicono le fondatrici.
Non è un caso che molti organizzatori parlino esplicitamente di «divertimento», «desiderio», «corpi» quando raccontano i loro eventi. James Massiah, poeta e musicista, ha chiamato Adult Entertainment la sua serie di eventi a est di Londra: inizia con versi e finisce con DJ set e balli sudati. L’atmosfera è più simile a quella di un rave che di una presentazione editoriale.

… e quella di Glasgow
E poi c’è Glasgow, dove la scena dei reading party si è evoluta negli ultimi anni in una vivace costellazione di eventi alternativi e sperimentali che sfidano le convenzioni delle letture letterarie tradizionali. Tra i nomi più interessanti quello di Waterwings Press, casa editrice indipendente di poesia fondata nel 2020 da Leo Bussi, che ha saputo trasformare l’idea di serata letteraria in un’occasione sociale e creativa. Gli eventi si tengono nella zona sud della città e presentano letture di poesia contemporanea, narrativa e «scrittura d’arte»: un ibrido che mescola autofiction, critica e improvvisazione. La line-up tipica prevede cinque autori, alcuni esordienti, altri più navigati, che leggono in spazi intimi e informali.
Accanto a Waterwings, anche thi wurd è una casa editrice indipendente di Glasgow che organizza eventi dal vivo, come il recente thi wurd Live, dove circa dodici scrittori e scrittrici leggono estratti delle loro opere. Le serate includono anche musica dal vivo, proiezioni di cortometraggi e mostre-mercato di libri e opere d'arte. L'atmosfera è informale e accogliente, con un pubblico multigenerazionale che si ritrova per condividere la passione per la scrittura e l'arte.
 
Il Peter Barlow’s Cig a Manchester
Anche Manchster ha la sua «scena», e si articola perlopiù attorno al Peter Barlow’s Cig. Tra i reading party britannici è uno dei più longevi, e prende il nome da un personaggio della soap opera Coronation Street, in onda in Uk dal 1960. Fondato da Joey Frances, Tim Allen e Rachel Sills, l’evento si distingue per il suo approccio informale e inclusivo alla poesia contemporanea. Le letture presentano una varietà di poeti, da emergenti ad affermati, e spaziano dalla poesia sperimentale alla scrittura d'arte. L'ingresso è generalmente gratuito, il clima rilassato e popolare: anche qui la possibilità di fare conoscenze tra persone con gli stessi interessi gioca un ruolo fondamentale.

Libri, corpi, connessioni
In un’epoca in cui le relazioni sembrano sempre più fragili e frammentate, ormai fuori dalla lunga parentesi pandemica del distanziamento sociale, la lettura torna a essere uno strumento di contatto, uno spazio condiviso che crea prossimità. I reading party lo dimostrano: leggere insieme, in silenzio o meno, è un modo per dichiarare chi si è e cosa si cerca. I libri diventano dispositivi identitari, specchi e segnali, soprattutto per i lettori e le lettrici ancora giovani.
Uno strumento, non l’unico. Questa nuova forma di stare insieme non cancella i modi tradizionali, li assorbe e li reinventa: la musica, il ballo, la prossimità corporea, la leggerezza, il divertimento si mescolano alle parole, trasformando la letteratura in un’esperienza totale. In mezzo al rumore dei social e all’atomizzazione dell’esperienza culturale, il reading party non è solo un atto estetico o intellettuale, è forse una forma di vicinanza. Un modo nuovo per arricchire la nostra grammatica delle relazioni.

L'autore: Alessandra Rotondo

Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.

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