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Lettura

I «reading party» newyorkesi sbarcano in Italia

di Elisa Buletti notizia del 31 maggio 2024

Dopo il successo oltreoceano del format dei «reading party», la moda si sta espandendo anche in Italia. In un’epoca in cui l’iperconnessione digitale regna sovrana, la particolarità di queste «feste letterarie» è quella di riscoprire l’intimità della lettura in solitaria e il piacere della condivisione di opinioni con altri lettori e lettrici. Le regole sono semplici: basta disconnettere gli smartphone e trascorrere qualche ora a leggere il proprio libro preferito in compagnia di altre persone che condividono la passione della lettura.

Il format originale dei Reading Rhythms – nato a New York – mira a varcare i confini degli Stati Uniti. Tom Worcester, tra i fondatori, ha dichiarato in un’intervista a SkyTg24 che, anche grazie a TikTok e all’interesse mostrato dalla stampa, il successo è stato e continua a essere così grande che «dai primi incontri sul tetto di casa nostra, ora siamo arrivati a organizzarne ventiquattro al mese, con un sistema di ticket e prenotazioni online». E aggiunge che «la volontà è quella di espandersi a livello internazionale, focalizzandoci sulle principali città europee. In cima alla lista ci sono Parigi, Roma, Londra, forse Milano, Berlino, Amsterdam. Pensiamo di poter raggiungere un target di persone che vivono nelle grandi città, ma stiamo anche cercando di portare il nostro format altrove: crediamo che il nostro progetto debba essere democratizzato ed esteso».



Dalla Grande Mela all’Europa e anche all’Italia: gli eventi di questo tipo continuano a crescere, promossi da case editrici, centri culturali, librerie, a dimostrazione del bisogno sempre più impellente di trovare un bilanciamento tra mondo digitale e vita offline.
Molti gli esempi sul territorio italiano: nella città vecchia di Bari si è tenuto un Silent Reading Party a metà maggio, sulla terrazza di Palazzo Verrone, da un’idea del Collettivo Bandelle di Ilenia Caito, nato con lo scopo di promuovere la lettura. A Milano, invece, è arrivato il progetto Viaggiare coi libri – dalle book influencer Giulia Buzzoni e Gaia Lapasini, che organizzano ritiri di lettura e reading party, ad esempio presso l’Ècate Caffè Libreria – e, sempre nel capoluogo lombardo, anche la libreria Scatola Lilla di Cristina di Canio ha recentemente ospitato un evento di questo tipo. E ancora, a Roma, l’Urban Book Club organizza reading party, come quello sulla terrazza dell’Ostello Bello, mentre il progetto Tlon di Maura Gancitano e Andrea Colamedici ha tenuto un party letterario nella Libreria Teatro Tlon. In Emilia-Romagna, Richard Romagnoli ne ha condotto uno più spirituale, con campane tibetane e meditazione.
Funzionano più o meno tutti allo stesso modo: qualche ora smartphone-free per dedicarsi alla lettura in luoghi tranquilli e accoglienti, seguita da un momento di dialogo e ascolto nel quale ogni lettore e lettrice può raccontare le proprie impressioni, leggere un passo ad alta voce, oppure ascoltare i pareri degli altri partecipanti.

I casi citati sono solo alcuni esempi di questa tendenza che non sembra affatto essere passeggera, ma che – al contrario – ha tutti i presupposti per continuare a espandersi nel mondo.

© Fotografie di Piergiorgio Mariconti tratte dal profilo Instagram @collettivobandelle

L'autore: Elisa Buletti

Laureata in Lettere all’Università degli Studi di Verona, ho conseguito il master Booktelling, comunicare e vendere contenuti editoriali dell’Università Cattolica di Milano che mi ha permesso di coniugare il mio interesse per i libri e l’intero settore editoriale con il mondo della comunicazione digital e social.

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