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Lettura

I libri da colorare arrivano anche a Hogwarts: in libreria il «colouring book» dedicato al mondo di Harry Potter

di Camilla Pelizzoli notizia del 12 ottobre 2015

Su una cosa i fan di Harry Potter potranno sempre fare affidamento: non rimarranno mai a bocca asciutta, privi di nuovi contenuti o di nuova oggettistica con cui sfoggiare fieramente la propria passione.
Basta guardare le notizie più recenti per vedere che negli ultimi mesi sono stati lanciati i sette libri in forma di enhanced e-book, oltretutto per la prima volta disponibili presso un retailer esterno (Ibooks) rispetto a Pottermore; che proprio il sito ufficiale dedicato alla serie è stato da poco rinnovato, per renderlo più fruibile (oltre ad essere aggiornato spesso dalla stessa Rowling con nuovi retroscena e brevi narrazioni); o ancora, che è appena arrivata nelle librerie anglofone – e presto, sempre per Salani, arriverà anche in Italia – la nuovissima edizione illustrata da Jim Kay, che curerà tutti e sette i libri dando pane per i denti dei collezionisti almeno per qualche anno (per non parlare dell’edizione deluxe della Bloomsbury!), in grado di creare clamore mediatico sin dalla rivelazione dei primi bozzetti.
Il successo di Harry Potter, d’altronde, sembra tanto trasversale da poter portare a un buon ritorno in ogni tipo di media; e dunque, per la Warner Bros. dev’essere sembrato naturale cavalcare l’onda di un formato ultimamente molto di moda, ovvero i libri da colorare dedicati non solo ai bambini ma anche (anzi, soprattutto) agli adulti, per aggiungere un ulteriore ramo all’articolato franchising della serie. È infatti uscito da poco – ed è già in cima alle classifiche, ça vas sans dire – l’Harry Potter Colouring Book, pubblicato dalla Kings Road Publishing. Il libro riprende bozzetti preparativi utilizzati per le riprese del film (prodotti, lo ricordiamo, proprio dalla Warner Bros.), spesso arricchendoli con sfondi più intricati e minuziosi, probabilmente per venire incontro alla richieste del pubblico, che dei libri da colorare sembra apprezzare la complessità, in grado di creare, attraverso il distacco dato dall’intensa concentrazione su linee e colori durante l’attività, una sensazione di rilassatezza; non mancano, tuttavia, anche immagini più tradizionali, adatte ai più piccoli che riceveranno il libro in regalo.
Sono molte le storie che hanno ricevuto questo trattamento: trai notabili, gli albi dedicati al mondo di A Song of Ice and Fire e Outlander. E anche da questi esempi si possono notare quelli che sembrano i due punti in comune dei «colouring books» tratti da altri libri: il fatto che questi siano sviluppati in una serie di più volumi e che ne sia stata tratta una serie tv o un film. Entrambi fattori che offrono una base di potenziali acquirenti più ampia, data dall’affetto per un personaggio di cui si seguono da molto le avventure e, soprattutto, dal passaggio della storia sullo schermo: non è un caso se, in fondo, tutte le immagini da colorare riprendono scene e visi dei loro corrispettivi televisivi.
In generale, i libri da colorare si stanno espandendo a macchia d’olio e cominciano ad abbracciare i temi più svariati. Anche se la sensazione è di trovarsi al cospetto di una «bolla», destinata presto o tardi a scoppiare, è innegabile che – dati di vendita alla mano – questo sia uno dei fenomeni più redditizi dell’ultimo anno.

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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