TikTok è in grado di influenzare le vendite dei libri, come ha dimostrato in più occasioni, e sono svariate le novità che periodicamente lancia in forma di test. Dopo la creazione di un’e-commerce interno – che, disponibile per ora in Asia, Usa e Regno Unito, ma non ancora in Italia, permette a chiunque di registrarsi come venditore sulla piattaforma e creare video promozionali dotati di un link d’acquisto – TikTok sta testando un modo per consentire agli utenti di inserire link nei video organici, un’occasione interessante per promuovere i propri prodotti rimandando a siti esterni.
Come riportato da Digiday, alcuni editori di giornali statunitensi hanno provato questa funzionalità. Tra questi Wes Bonner, Senior Vice President of Marketing & Audience Development di BDG-Bustle Digital Group – di cui fa parte Bustle, noto magazine online americano – che ha dichiarato di voler portare sul sito, sfruttando l'inserimento di link nei video, almeno una parte dei 25 milioni di follower di BDG su TikTok. Anche il Los Angeles Times ha confermato di stare testando questa funzionalità.
Sarah Marshall, Vice President of Distribution & Channel Strategy, Audience Development di Condé Nast, ha affermato che la sua azienda ha invece provato la funzionalità relativa al link in bio di TikTok, per valutare quante persone vengano indirizzate alla pagina di destinazione inserita. Tuttavia, Marshall ha dichiarato che il link in bio non si è dimostrato un forte driver del traffico in arrivo da TikTok e che «l’obiettivo di Condé Nast rimane lo storytelling all’interno della piattaforma stessa, con lo scopo di sfruttarla per far conoscere il marchio».
La possibilità di inserire link nei video è una nuova strategia attuata dal social network per spingere un marketing meno invasivo, dato che – al contrario di quanto succede in Cina, dove gli e-commerce e il live shopping sono particolarmente efficaci – per il momento la vendita in-app non ha preso piede nei mercati occidentali, dove gli utenti preferiscono le app dedicate allo shopping online.
Inoltre, la sfida più grande riguarda i frequentatori di TikTok più giovani, scettici di fronte alla monetizzazione dell’app. «L'audience americana, in primo luogo la Gen Z, si è stancata della piega commerciale molto spinta che ha preso la piattaforma»: Repubblica riporta le parole di Shawn Grain Carter, docente di management al Fashion Institute of Technology di New York. «All'inizio è stato fatto un ottimo lavoro nel creare una comunità. Ma ora gli utenti della Gen Z, tartassati da video promozionali, sentono che la relazione è cambiata: è diventata commerciale e quindi insincera, e viene a meno la spontaneità che è stata la chiave del successo di TikTok».