Nell’universo in espansione dei podcast è sempre più difficile per i più appassionati trovare quello giusto da ascoltare o sapere cosa e come sceglierlo. E, allo stesso tempo, per i podcaster indipendenti è più complicato competere con la maggiore attenzione riservata ai contenuti dei media o dei brand più affermati.
È in questo contesto e per rispondere a tali esigenze che nasceva, già nel 2017, Podchaser, la piattaforma – nota come l’IMBd (l’internet movie databse di Amazon) dei podcast – dedicata a chi è in cerca di nuovi contenuti audio e anche a chi, questi contenuti, li crea e cerca di aumentarne la visibilità e la ricercabilità.
Si tratta di uno dei database online e degli strumenti di ricerca di podcast più completo, che raccoglie, arricchisce e distribuisce approfondimenti sui contenuti audio
e che, appena l’anno scorso, ha ottenuto un finanziamento di 4 milioni di dollari dall'azienda di venture capital
Greycroft, la società americana improntata sulle start-up tecnologiche e sugli investimenti nei mercati internet e mobile.
Come riportato nel
Rapporto sullo stato dell'editoria in Italia 2021, curato dall'Ufficio studi di AIE, il mondo dell’audio si conferma tra i
principali trend dell’editoria digitale degli ultimi anni: nel 2020 il mercato degli
audiolibri venduti tramite abbonamento ha superato i
17 milioni di euro, in crescita quasi del 95% rispetto al 2019. A questo si aggiunge tutto il mondo delle
«storie in cuffia
»:
«Anche di fronte a una pandemia il mercato dei podcast continua a crescere a un ritmo vertiginoso
» ha infatti spiegato
Alan Patricof, co-fondatore e presidente di Greycroft.
«La domanda da parte dei consumatori e dei marchi è insaziabile
».
Podchaser non funge solo da
motore di ricerca ma permette agli utenti (ad oggi
8,5 milioni) di valutare, recensire e salvare i podcast, oltre che a trovare, condividere e rivedere più facilmente le serie e gli episodi preferiti, facendo affidamento su di un'ampia
community.
Inoltre, anche i creatori dei contenuti sono parte attiva della piattaforma: i
creator, infatti, possono compilare e arricchire in autonomia i propri profili aggiungendo informazioni,
etichette e tag per ottenere una classificazione più accurata e funzionale.
L’aumento dell’offerta di contenuti audio pone sempre più il problema della sostenibilità economica e dei modelli di business dietro i quali vengono distribuiti questi formati. E cresce la ricerca di soluzioni di monetizzazionie che rendano il mercato dell’audio, in questo caso del podcast, un
mercato economicamente remunerativo. Per quanto riguarda Podchaser, il servizio ha una
versione pro che si rivolge ai creators, offrendo loro
dati e statistiche sulla fruizione dei singoli podcast tracciabli all'interno della piattaforma (
1,8 milioni) e dati demografici degli ascoltatori. Sono informazioni particolarmente utili per chi crea, pubblica e distribuisce contenuti, perché resitituiscono la misura di quanto un prodotto sia interessante, e per chi, e fruito come e in che modalità.
Podchaser Pro, insomma, mira al target dei produttori/distributori di contenuto, piuttosto che a quello dei consumatori finali, per cercare la sua sostenibilità economica. E lo fa puntando sulla principale ricchezza, dopo i contenuti, dell'editoria digitale:
i dati.