Il
formato EPUB è ormai uno dei più diffusi per l’editoria digitale e, oltre a essere la scelta ufficiale dell’International Digital Publishing Forum, si candida a essere lo standard
de facto del settore. Un’ulteriore conferma arriva dal lancio di una
nuova funzionalità da parte di
Google Docs, che ora permette di convertire i propri file anche in formato EPUB.
Anche l’introduzione all'aggiornamento pubblicata sul blog ufficiale
Google Apps Update, parlando di ciò che ha portato a questa integrazione, sottolinea come il formato EPUB sia quello «maggiormente supportato per pubblicare
documenti e libri digitali accessibili, che permette alle persone di fruire lunghi contenuti con le loro app preferite su una
gamma variegata di schermi e device, inclusi smartphone, tablet e e-reader». Un file EPUB, infatti,
si può leggere su pressoché tutti i dispositivi, compresi quelli a marchio Amazon, Apple e (ovviamente) Google, che al momento sono i più diffusi per quanto riguarda la lettura digitale e il commercio di ebook.
Questa nuova opzione può essere
utile non solo per gli autori e gli editori, ma anche per le istituzioni accademiche e
per realtà di tutti i tipi che devono creare e condividere documenti che siano di facile fruizione sullo schermo (anche per chi, ad esempio, ha difficoltà visive), possibile in particolar modo per la natura
reflowable del testo che rappresenta una delle tipicità del formato, al contrario della «gabbia fissa» del formato PDF, pensato principalmente per la stampa.
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Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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