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Innovazione

Dal 2020 il premio Pulitzer potrà andare alla voce

di Andrea Collivignarelli notizia del 13 dicembre 2019

Dal 2020 il premio Pulitzer sarà assegnato anche a contenuti giornalistici audio, trasmessi via radio o diffusi tramite podcast.

Ne ha dato annuncio lunedì 9 dicembre il board del premio, creando la quindicesima categoria del maggiore premio giornalistico mondiale: si chiamerà «Audio Reporting», e premierà pezzi giornalistici «a servizio del pubblico interesse, esemplari per giornalismo e dallo storytelling illuminante».

Nonostante siano ammessi al premio anche esempi di giornalismo radiofonico, è chiaro che la  categoria nasce in seguito al rapido successo dei podcast e della forma audio «parlata», negli Usa ma non solo: 121 milioni di americani hanno ascoltato nel 2019 un contenuto audio di questo tipo, il cui consumo è cresciuto del +20% in cinque anni.

«La rinascita del giornalismo audio negli ultimi anni ha fatto sorgere una gamma straordinaria di non-fiction storytelling» ha dichiarato Dana Canedy, amministratrice del premio Pulitzer. «Ed è per dare un riconoscimento ai migliori fra questi lavori che il board del Pulitzer ha lanciato una categoria sperimentale».

Anche in Italia, come è emerso dai dati 2019 dell’Osservatorio sulla lettura e i consumi culturali AIE presentati a Più libri più liberi, la voce sta aumentando la sua penetrazione nei consumi culturali: 4,08 milioni di italiani ascoltano audiolibri, +28,3% rispetto all’anno precedente. E aumenta il peso di queste nuove forme di narrazione nel mondo dell’ascolto: nel 2019 la radio (limitata a news, sport, talk e personalities) pesa per il 61%, podcast e audiolibri per il 39% (rispettivamente 17% e 22%).

Intanto, il 16 dicembre apriranno le candidature per il Pulitzer, e l’anno prossimo, per la prima volta, sarà premiato – anche con 13 mila dollari – un contenuto audio. Sarà la volta di un podcast?

L'autore: Andrea Collivignarelli

Dopo essermi laureato in Lettere all’Università degli Studi di Milano, ho intrapreso il master in Editoria di Fondazione Mondadori, Unimi e AIE. Oggi collaboro presso la redazione del Giornale della Libreria e l’Ufficio studi di AIE, dove approfondisco il mio interesse per il mondo dei libri e della cultura, soprattutto nei suoi aspetti sociologici e di mercato.

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