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Editori

Netflix editore? Sì, ma con Image

di Camilla Pelizzoli notizia del 5 marzo 2018

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L’acquisizione di Millarworld da parte di Netflix, avvenuta questo ottobre, ha stupito per la sua portata e per il nome di punta, ma non per il fatto in sé. D’altronde, la fame di idee della piattaforma di streaming è evidente: per far felici gli abbonati sono necessarie nuove storie, grandi nomi, produzioni che attirino sempre più fruitori. Tuttavia, le implicazioni di questa unione sono molteplici. In ambito editoriale, in particolare, ha suscitato molte speculazioni l’intervista in cui Mark Millar – che è rimasto direttore creativo di Millarworld – ha specificato che Netflix non avrebbe sfruttato le property già avviate e le nuove creazioni solo per produrre film e serie, ma anche per pubblicare fumetti. Netflix, insomma, si avviava a entrare di petto nel mercato editoriale statunitense, attraverso un nome – quello di Millar – che negli Usa non ha bisogno di presentazioni. Se con l’acquisizione, dunque, si era già parlato del tentativo di Netflix di diventare una nuova Marvel, questa notizia ha contribuito a rafforzare il paragone.

Tuttavia, chi si aspettava a breve un’uscita in fumetteria (e non solo) di albi a marchio Netflix potrebbe rimanere deluso. Durante l’Image Expo (la convention che l’omonima casa editrice tiene ogni anno), tenutasi il 21 febbraio, è stato annunciato che sarà proprio la Image Comics a pubblicare negli Stati Uniti i nuovi fumetti targati Netflix. D’altronde, era difficile immaginare una pubblicazione diretta da parte della piattaforma – che al momento non potrebbe competere ad armi pari con i grandi nomi del fumetto statunitense – e non era ipotizzabile una pubblicazione a marchio Millarworld, dato che si tratta pur sempre di un’etichetta che a sua volta si affida ad altri editori per pubblicare, tra cui proprio Image (che infatti continua a detenere i diritti per tre delle opere del Millarworld – Kick-Ass, Wanted e Kingsmen – rimaste per questo fuori dal contratto con Netflix).

Anche se per un po’ si è pensato che fosse Dark Horse la favorita in questa corsa, alla fine Image è riuscita a spuntarla, coronando un 2017 che Eric Stephenson, responsabile creativo di Image Comics, ha definito «il nostro secondo anno più florido [di sempre]». Per Mark Millar, dunque, si tratta del ritorno a una collaborazione già consolidata negli anni, e per Netflix di un’entrata in fumetteria attraverso il terzo maggior editore statunitense di comics (9,8% del mercato a valore).

Cosa ci si può aspettare da questa nuova impresa editoriale? Innanzitutto, un gettito di nuovi titoli piuttosto consistente. Mark Millar ha già dichiarato che continuerà a seguire i ritmi pre-acquisizione, ovvero circa venti albi mensili all’anno o quattro raccolte annuali. Tra queste, il primo nuovo titolo è stato annunciato a novembre: The Magic Order, scritto da Millar e disegnato da Coipel, si inserirà nel filone urban fantasy e vedrà la luce questa estate.

Sarà interessante vedere in che modo Image e Netflix sfrutteranno i rispettivi canali per promuovere l’«universo Millar» e non solo; senza contare l’utilizzo che la piattaforma streaming potrebbe fare delle possibilità della produzione crossmediale. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo filone produttivo che, partendo da nomi che hanno ben chiaro il know-how del settore, si allargherà poi alle produzioni originali Netflix. A quel punto bisognerà solo capire se converrà continuare ad appoggiarsi a realtà già consolidate, o se in futuro si concretizzerà il lancio di una divisione «Netflix comics».

L'autore: Camilla Pelizzoli

Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).

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