
Giunge finalmente al termine
la travagliata vendita di Flammarion, la società editoriale controllata dal gruppo Rcs messa in vendita qualche mese fa. L'editore milanese ha accettato
l'offerta da 251 milioni di euro - che porterà a un incasso netto di 230 milioni tolti i diritti di terzi e le partecipazioni -
avanzata da Gallimard.
Lo ha annunciato una nota di Rcs diffusa a mercati chiusi, nella quale la società si dice «intenzionata ad accettare l'offerta dopo la consultazione delle rappresentanze sindacali
Flammarion». La proposta, nel dettaglio, è stata presentata a Rcs Libri da Madrigall, società che controlla Gallimard, e riguarda
l'acquisto del 100% di Rcs Livres, che a sua volta controlla Flammarion, una casa editrice con decine di autori di successo, tra i quali Paulo Coelho, e diversi fumetti a larga diffusione, come lo storico
Tintin, che qui è editorialmente «nato».
Rcs comprò Flammarion dodici anni fa:
delle recenti trattative per la vendita si è occupato soprattutto il vice direttore generale del gruppo Riccardo Stilli, che esercita le funzioni vicarie del direttore generale, in attesa dell'arrivo, previsto il primo luglio, del
nuovo amministratore delegato Pietro Scott Jovane, nominato dal board il 25 maggio scorso.
La cifra pare inferiore a quella trapelata nelle scorse settiamna e che si aggirava attorno ai 300 mila euro ma si trattapur sempre di una bella bella boccata d'ossigeno per i bilanci Rcs. La plusvalenza lorda è infatti pari a 88 milioni di euro a livello bilancio consolidato e, sulla base dei valori di carico a fine 2011,
a livello civilistico vale circa 121 milioni. L'operazione,
ovviamente soggetta all'approvazione dell'Antitrust francese, ha un significato importante per Rcs, che
riduce l'indebitamento di quasi il 20% ed evita di dover valutare il ricorso a un aumento
di capitale che con tutta probabilità non incontrerebbe il favore dei soci.
La Borsa non ha evidentemente potuto accogliere l'annuncio ufficiale, ma il mercato si era già espresso il 7 giugno scorso, quando la vendita era stata giudicata ormai realizzata e il titolo salì del 23% in una sola seduta. Mancava il prezzo, ma Piazza Affari aveva già promosso l'operazione: da quella data il titolo Rcs si è infatti mantenuto solido, con una crescita complessiva superiore al 7%.