Anche in occasione del Salone di Torino Messaggerie Libri ha colto l’occasione per fare il punto su alcuni aspetti dell’editoria in generale e della distribuzione in particolare: se nell’ultima edizione di Più libri più liberi il focus era rivolto all’importanza del print on demand e alla gestione della coda lunga, in questa occasione l’azienda ha mostrato alcuni dati relativi alla prima parte dell’anno e fornito nuovi dettagli sul «progetto shuttle», vale a dire la creazione di un nuovo e in larga parte automatizzato polo distributivo.
Il mercato nei primi 4 mesi del 2022
Partiamo dai dati. A presentarli è stata Angela Di Biaso, da poco direttrice della neonata direzione studi strategici. I dati in possesso di Messaggerie, come ha giustamente puntualizzato, differiscono da quelli di AIE (elaborati dall’Ufficio studi di AIE a partire dai dati di Nielsen BookScan e presentati lo stesso giorno), trattandosi di valori che si riferiscono soltanto ai suoi clienti.
Stando ai dati di Messaggerie il venduto a prezzo di copertina nei primi 4 mesi dell’anno è in calo dell’1% rispetto al 2021, una perdita che dipende dal calo dell’online solo in parte bilanciato dal recupero delle librerie fisiche: un comportamento che trova conferma anche nella presentazione di AIE. Secondo Messaggerie, guardando i comportamenti dei diversi canali tra 2019 e 2022 è possibile spingersi a una prima timida previsione per l’immediato futuro: nella misura in cui la crescita del 2021 sul 2019 si è attenuata a maggio e giugno (+13%, contro il +24% dei primi 4 mesi), e che la spinta dell’online perde nello stesso tempo molta della sua forza (+27% a maggio e giugno, contro il + 76% dei primi 4 mesi), diventa plausibile aspettarsi nei prossimi due mesi del 2022 che le librerie fisiche continueranno a crescere e che lo stesso accadrà per l’online, proprio in virtù del fatto che il confronto sarà con un periodo che ha avuto una crescita minore del precedente.
A partire dai dati delle vendite che registra Messaggerie è stata offerta un’interessante chiave di lettura della situazione attuale dell’editoria: la maggiore rapidità con cui il distributore riesce a lavorare le rese. Nella fattispecie, le rese lavorate entro un mese dall’arrivo in magazzino dei libri sono cresciute in misura più che significativa rispetto al 2021, e la cosa non ha potuto non ripercuotersi sui fatturati.
Osservare il mercato dal punto di vista della distribuzione permette di notare altri comportamenti rilevanti in questa prima parte dell’anno. Se si osserva il rapporto tra sell-in e sell-out, cioè tra quanto Messaggerie spedisce ai suoi clienti e quanto da essi viene effettivamente venduto, la percentuale è per le librerie online stabilmente sopra il 90% nei vari periodi e con punte anche oltre il 100% (il che significa che hanno venduto, in aggiunta al fornito, quanto presente nei loro magazzini), mentre per le librerie fisiche il rapporto si attesta attorno al 60%. Il discorso cambia però radicalmente se ci si concentra sulle sole novità. In questo caso, l’online ha una percentuale di sell-out sul sell-in bassissima, circa 30-31%, sui livelli delle librerie fisiche. È la prima volta che si assiste a un fenomeno simile, un campanello d’allarme al quale va prestata la massima attenzione.
Lo shuttle
Dopo l’intervento di Angela Di Biaso si sono avvicendati sul palco – moderati da Renato Salvetti – Alessandro Bonacina, Massimo Pisati, Massimo Corbisiero, Alberto Cattaneo, Giuseppe Risetti, Andrea Mecca e Pino Amodei Salé, i cui interventi erano focalizzati a descrivere il profilo di Messaggerie e il funzionamento del nuovo polo distributivo, lo shuttle.
Alcuni numeri bastano a dare l’idea della mole di libri che Messaggerie deve gestire: nel 2021 sono stati spediti ai clienti 61 milioni di copie, vale a dire 232 mila titoli, 579 mila spedizioni e 2,6M di colli. Tutti i valori, inoltre, sono in crescita rispetto al 2019. Quotidianamente vengono spediti 40 mila titoli diversi, e ogni giorno cambia il numero di copie e di titoli da movimentare. In media il 63% viene dichiarato in consegna entro 24 ore dall’ordine, un altro 28% in 48 ore. Sono performance migliori rispetto a due anni fa, ma ci sono – a detta di Messaggerie – margini per migliorare. È per una gestione ottimizzata di questi processi che il distributore ha sentito l’esigenza di un centro di un centro di smistamento più grande, maggiormente automatizzato, rapido e in grado di ridurre i margini di errori: lo shuttle. L’impianto verrà acceso ad agosto di quest’anno e prevederà una messa in moto graduale: all’inizio verranno lavorate lì solo le rese, ma l’idea è che dall’anno prossimo venga centralizzato nell’impianto – l’unico che a quel punto rimarrà attivo – anche la distribuzione.
Lo shuttle occupa 80 mila metri quadri, ospiterà 500 lavoratori e un magazzino che può contenere fino a 10 milioni di copie. La vera novità risiede, come è facile immaginare, nell’automazione dei processi: quasi 400 navette gestiranno in modo automatizzato il recupero dei libri (disposti su 14 corsie, 28 livelli e 450 mila “cassette” che conterranno i libri da movimentare) e li recapiteranno alle 32 postazioni che smistano gli ordini. A ciò si aggiunge una rinnovata – e anch’essa automatizzata – chiusura dei colli, per rendere più protetta la merce e ridurre i danneggiamenti. Il sistema delle cassette, assicura Messaggerie, riesce a servire qualsiasi libreria con qualsiasi libro in poco tempo, con margini di errori piuttosto bassi. A regime ne verranno movimentate 12 mila l’ora.
La potenza di fuoco di cui dispone lo shuttle può rendere senz’altro la distribuzione più efficiente, ma ciò non significa che anche dal lato della produzione non siano necessari dei cambiamenti. Una via da percorrere con maggiore convinzione, sempre secondo Messaggerie, è il print on demand: grazie alla partnership con Rotomail, Messaggerie stampa già oggi il 65% del prodotto in una giornata, il 95% in due giorni. Il print on demand permette di ottimizzare i costi di investimento, ottimizzare la prima tiratura, e i trasporti e, in virtù di tutto ciò, è più sostenibile. (Che la sostenibilità vada di pari passo con una maggior attenzione alle tirature e quindi con una riduzione delle rese lo avevamo già ricordato in altre occasioni). Occorre infatti ricordare che la distribuzione a pioggia e la sovrapproduzione non sono una strada da percorrere bensì un danno ambientale. Non ha senso tenere giacenze per i titoli con ordinamenti minimi, secondo Messaggerie, è più efficiente stampare tutto al momento dell’ordine. Nonostante i 10 milioni di copie di capienza dello shuttle sarà necessario fare una cernita, ed esclusi i titoli non più vendibili: dopo 3 anni un libro diventa più giallo e usurato, specie se ha già percorso più volte il cammino verso la libreria e quello inverso della resa.
La sintesi dell’intervento, il messaggio che Messaggerie rivolge agli editori, sembra quindi chiaro: la distribuzione sta diventando sempre più rapida, rendendo allo stesso tempo più equilibrata la sfida tra librerie fisiche e online. Tutto sta nel capire se anche la produzione – e il mercato – sapranno evolvere in una direzione simile, per evitare il triste spettacolo di una macchina straordinariamente rapida nel muovere titoli che non vengono venduti.
Dottorato in filosofia a Firenze, Master in editoria di Unimi, Aie e Fondazione Mondadori. Attualmente lavoro presso l'Ufficio studi Aie. Mi interessano i dati della filiera editoriale e le loro possibili interpretazioni.
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