La catena di librerie ungherese
Libri in occasione del Natale ha pensato a un’iniziativa di marketing capace di coinvolgere i propri clienti in maniera inusuale. Per chi non desidera altro che trovare sotto l’albero
un buono da spendere in libreria, Libri ha infatti messo in palio un fondo di 400 euro.
Non basta compilare un form o grattare un biglietto fortunato sperando sia vincente, per poter partecipare all’estrazione finale è necessario prima di tutto mettersi in gioco. Per tutto il mese fino al 24 dicembre, Libri ha infatti organizzato una caccia al tesoro per le strade di Budapest: sono mille in totale i libri che verranno nascosti in negozi, mense scolastiche o bar della capitale, resi riconoscibili da una sovraccoperta rossa.
Partecipare è semplice. Ogni giorno vengono nascosti tra i 25 e i 30 libri, dopodiché la catena diffonde tramite i propri social degli indizi: ogni libreria comunica il nome del luogo dove il libro va cercato e il quartiere dove si trova, senza però specificare l’indirizzo. Una volta trovato, il libro va fotografato e condiviso sui propri profili social: alla fine di questi 24 giorni di caccia al tesoro, verrà fatta un’estrazione tra quanti hanno partecipato e trovato un libro, e il fortunato vincitore riceverà il buono da spendere tra i titoli che vorrà.
Un’iniziativa di successo che si sta mostrando capace di coinvolgere persone di tutte le età, senz’altro non solo attirate dal premio finale, ma anche dalla curiosità di scartare il libro trovato e dal piacere di leggere qualcosa non acquistato personalmente. Perché più che premi di consolazione, i libri nascosti in giro per la città sono titoli scelti accuratamente, edizioni uscite quest’anno e opere di autori molto amati dagli ungheresi. Uno degli obiettivi dichiarati dalla catena è infatti quello di avvicinare un numero maggiore di persone alla letteratura, ponendo quindi la caccia al tesoro in un’ottica anche di promozione della lettura.
Ma non solo: quella della
caccia al tesoro è una strategia di marketing ampliamente collaudata da brand affermati e provata in ogni tipo di sua variazione, da quella social fatta da
Heineken in occasione della finale 2013 degli US Open (su
@crack_the_us_open) a quella sportiva fatta da
Jeep Polonia (con
Jeep-in) combinando il trekking con le tecniche dell’orienteering e del geocaching.
E la caccia al tesoro da qualche anno è una sempre più utilizzata anche nella comunicazione legata alla cultura, adoperata in particolare
dalle biblioteche e dalle librerie soprattutto coi bambini, ma recentemente messa in campo anche da qualche casa editrice. Un tipo di marketing interessante perché tocca il mondo del libro e ci fa capire come editori, biblioteche e librerie possono imparare a utilizzare
strategie di comunicazione innovative che provengono da ambiti commerciali del tutto diversi.
Laureata in Filologia, mi sono poi specializzata e ho lavorato in comunicazione, approdando infine al Master in Editoria della Fondazione Mondadori. Oggi mi occupo di editoria digitale e accessibilità in Fondazione LIA, e collaboro col Giornale della libreria. Sono interessata a tutto ciò che è comunicazione della cultura, nuovi media, e mi affascinano gli aspetti più pop e innovativi del mondo del libro.
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