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Curiosità

Ucraina, la Federazione europea degli editori (Fep) sostiene il libro che raccoglie le voci dei bambini nel conflitto

di Redazione notizia del 23 febbraio 2023

In occasione del triste anniversario del primo anno dall’invasione dell’Ucraina da parte delle forze militari russe, la Federazione europea degli editori (Fep) annuncia il suo sostegno al progetto lanciato dalla Fondazione Voices of Children, che ha recentemente pubblicato un libro che dà voce ai bambini che vivono la guerra nella loro vita quotidiana.

Il presidente della FEP, Ricardo Franco Levi (nella foto), ha dichiarato che «il nostro dovere di europei è quello di proteggere i valori di libertà che ci sono cari. Gli ucraini, di fronte all'abominevole aggressione russa, sono in prima linea per difendere questi valori che abbiamo in comune».

La presidente della Commissione Cultura del Parlamento europeo, l'eurodeputata Sabine Verheyen (nella foto) sostiene l'iniziativa e inviterà i creatori della Fondazione a parlare alla sua Commissione nelle prossime settimane.

Azad Safarov, cofondatore della Fondazione Voices of Children, racconta come è nata l'idea: «Abbiamo progettato questo libro prima dell'invasione russa su larga scala dell'Ucraina, ma le circostanze ci hanno permesso di pubblicarlo solo ora, dopo un anno di ostilità di dimensioni mai viste dalla Seconda Guerra Mondiale. Qualche anno fa, la nostra amica Olya Vovk ha iniziato a registrare le parole divertenti e spiritose dei bambini. "Raccogliamole e pubblichiamo un libro!", abbiamo deciso allora. Dopo il 24 febbraio, abbiamo continuato a raccoglierle e... non sono diventate meno divertenti e interessanti, ma ora sono le voci dei bambini di guerra».

Olena Rozvadovska, capo del consiglio di amministrazione e cofondatrice della Fondazione Voices of Children, ha dichiarato: «Oggi tutti i bambini ucraini sono figli della guerra, perché tutti ne subiscono l'impatto. Le loro voci devono essere ascoltate, perché esprimono le loro posizioni, i loro pensieri sul conflitto. Con questo libro abbiamo voluto sottolineare che l'infanzia continua nonostante tutto: non può essere messa da parte a causa della guerra. La vita va avanti, ed è questo che ci fa avere speranza».

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