È notizia di questi giorni la creazione di un
progetto open-source che ha tra i membri fondatori alcuni dei più grandi player nel settore video (e non solo):
Microsoft, Intel Corporation, Netflix, Cisco, Mozilla, Google e Amazon. Questi colossi hanno unito le forze per sviluppare
nuovi formati video che possano diventare standard per lo streaming on line e offrire a tutti gli utenti contenuti di alta qualità visiva, accessibili in maniera ottimale indifferentemente dal device in uso e dalla banda a disposizione per la connessione.
L’
Alliance for Open Media (questo il nome dato al progetto) ha così reso chiare da subito le proprie ambizioni, forte delle strutture e delle conoscenze già a disposizione presso i membri fondatori: l’obiettivo è fare in modo che questo nuovo formato sia sviluppato sin da subito come
interoperabile e aperto, ottimizzato anche per il web, flessibile e utilizzabile per contenuti commerciali e non, con una particolare attenzione allo «
user-generated content» – cavallo di battaglia di YouTube, e quindi di Google – così da abbracciare ipoteticamente tutta l’utenza di Internet. Senza contare (e questo è stato probabilmente la spinta che ha portato alla partenza dell’impresa) che questo permetterebbe di evitare i vincoli che costringono al pagamento di royalties per lo sfruttamento del formato standard attualmente in uso (HEVC, il cui utilizzo è sottoposto a regolamentazione dalla MPEG Licensing Authority).
Progetto lodevole, anche se l’idea di globalità insita nel progetto ha stupito quanti hanno notato l’
assenza di realtà importanti del settore: per fare solo qualche nome,
Apple, Sony e Facebook. Tuttavia, il sito ufficiale dell’Alleanza preannuncia la possibilità nel prossimo futuro di unirsi al gruppo e collaborare a chiunque sia interessato, e chissà che qualche altro colosso non decida di unirsi al progetto.
Non stupisce che tra i fondatori ci sia Amazon: Bezos infatti sta ampliando da molti anni il campo d’interesse della sua azienda ed è ormai qualche anno che, tra i vari investimenti, è compreso anche il settore delle serie TV.
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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