Overdrive è la più importante società distributrice di licenze per prestiti digitali al mondo, in grado di servire oltre 76 mila biblioteche in 94 Paesi. I numeri relativi al 2021 testimoniano la straordinaria vitalità di questo tipo di servizio: nell’ultimo anno è stato stabilito il record di 506 milioni di prestiti bibliotecari digitali tra e-book, audiolibri e riviste, un aumento del 16% rispetto al 2020 che fa seguito alla crescita del 33% del 2020 sul 2019 e a quella del 20% del 2019 sul 2018.
Dietro numeri simili c’è ovviamente la pandemia, ma una spiegazione simile non basta: nel 2019 non sapevamo cosa fosse il coronavirus e nel 2021 scuole, biblioteche e librerie hanno comunque potuto beneficiare di una maggiore apertura rispetto all’anno precedente. La spiegazione più convincente è quella più semplice: il prestito bibliotecario sta diventando un servizio sempre più richiesto nel mondo e la sua crescita – senz’altro favorita dalle chiusure e dai fenomeni collegati – può essere pensata come strutturale. Una tesi simile può sembrare eccessiva se si prende come base del ragionamento il contesto italiano, ma va ricordato che i numeri del prestito bibliotecario digitale sono di diversi ordini di grandezza maggiori all’estero che in Italia: come fa notare Giulio Blasi (amministratore delegato di Horizons Unlimited srl, la società bolognese dietro MLOL, che si occupa a sua volta di prestiti digitali alle biblioteche in Italia), In Italia l'indice di prestito – cioè il rapporto prestiti/popolazione – è 0,58 contro l'11,08 degli Usa o il 17,18 della Germania.
Ad aver permesso di superare il mezzo miliardo di prestiti sono state anche quelle che senza esagerazione possono essere definite delle super-biblioteche, vale a dire le istituzioni che nel 2021 hanno evaso oltre un milione di richieste di prestito in un anno: sono ben 121 distribuite in 7 Paesi, in crescita rispetto alle 102 del 2020, e rappresentano all’incirca il 50% dei prestiti che Overdrive permette che avvengano nel mondo. Tra le new entry in questo club prestigioso, riporta Overdrive in un recente comunicato, figurano per la prima volta anche biblioteche tedesche e inglesi. La Toronto Public Library guida la classifica con i suoi 9 milioni di prestiti nel 2021: per dare un termine di paragone, in tutta Italia nel 2020 sono stati prestati 1,6 milioni di e-book. Se si pensa che la crescita che MLOL ha avuto nel 2020 sul 2019 è stata del 100% numeri simili diventano ancora più eloquenti.
C’è però un aspetto che rappresenta allo stesso tempo un segnale di speranza e un campanello di allarme. Occorre a tal proposito fare riferimento ai numeri del 2020 anziché a quelli del 2021. A fronte dei 430 milioni di prestiti di quell’anno, addirittura 187 milioni di richieste di prestito di e-book e audiolibri erano in lista d’attesa: in altre parole, ogni 100 prestiti realizzati c’erano 43 prenotazioni in attesa di essere evase, senza contare un numero imprecisato di utenti che, vedendo il titolo non disponibile, ha probabilmente deciso di rinunciare al servizio. In altre parole il mezzo miliardo di prestiti del 2021 rappresenta soltanto una fetta del bacino potenziale che il prestito digitale potrebbe raggiungere, i suoi numeri sono destinati a crescere ulteriormente. Tra le ragioni che Overdrive pone a commento del +16% del 2021 sul 2020 c’è infatti «la maggior attenzione a un accesso ai libri equo per tutti». La domanda che occorre porsi è: quest’equità è la traduzione del fatto che i numeri dell’ultimo anno siano migliori (più prestiti = più libri per tutti) o effettivamente sono state poste le condizioni per risolvere la maggior criticità del prestito bibliotecario digitale, vale a dire il costo delle licenze? Come avevamo avuto modo di osservare è in corso – in particolare negli Stati Uniti – un fenomeno di overpricing: molti utenti non possono accedere al prestito per la semplice ragione che la licenza noleggiata dalla biblioteca non permette il prestito multiplo della stessa copia. Senza i numeri delle richieste inevase nel 2021 questa domanda è destinata a rimanere senza risposta, ma la questione del rapporto tra biblioteche, editori e società di distribuzioni rimane aperta in tutta la sua attualità.
Chiudiamo infine con i titoli più prestati dell’anno. È interessante notare che solo due opere tra le 5 più richieste (sia come e-book sia come audiolibri) sono uscite nell’ultimo anno: la metà sono del 2020 e le rimanenti addirittura meno recenti, e quindi le biblioteche hanno dovuto con ogni probabilità rinnovare l’acquisto delle relative licenze. È una conferma del fatto che la biblioteca rappresenta un servizio complementare rispetto alle librerie e non alternativo, e ciò si rivela valido non solo per i libri a stampa ma anche per quelli in formato digitale.
E-book più prestati (tra parentesi l'edizione italiana):
1. Kristin Hannah, The Four Winds: St. Martin's Publishing Group, St. Martin's Press, 2021 (I venti di sabbia: Mondadori)
2. Matt Haig, The Midnight Library: Penguin Publishing Group, Viking, 2020 (La biblioteca di mezzanotte: E/O)
3. Brit Bennett, The Vanishing Half: Penguin Publishing Group, Riverhead Books, 2020 (La metà scomparsa: Bompiani)
4. Lucy Foley, The Guest List: HarperCollins, William Morrow Paperbacks, 2020
5. Jessica Bruder, Nomadland: W. W. Norton & Company, 2017 (Nomadland. Un racconto d'inchiesta: Edizioni Clichy)
Audiolibri più prestati (tra parentesi l'edizione italiana):
1. Barack Obama, A Promised Land: Penguin Random House Audio, 2020 (Una terra promessa: Garzanti)
2. Delia Owens, Where the Crawdads Sing: Penguin Random House Audio, 2018 (La ragazza della palude: Solferino)
3. Brenda Chapman, Cold Mourning: Dundurn, 2017
4. Kristin Hannah, The Four Winds: Macmillan Audio, 2021 (I venti di sabbia: Mondadori)
5. Matthew McConaughey, Greenlights: Penguin Random House Audio, 2020 (Greenlights. L'arte di correre in discesa: Baldini + Castoldi)
Dottorato in filosofia a Firenze, Master in editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Attualmente lavoro presso l'Ufficio studi AIE. Mi interessano i dati della filiera editoriale e le loro possibili interpretazioni.
Guarda tutti gli articoli scritti da Bruno Giancarli