L’avanzare dell’interazione fra film e testo è oggi un fatto compiuto, le regie filmiche sono contemporanee, o meglio, contestuali alle scritture narrative, e nei casi migliori si arricchiscono a vicenda. Fino a tempi recenti, però, le produzioni erano distinte (da una parte l’editore, dall’altra il produttore), finché anche queste due figure si sono congiunte: è il caso della Fandango. Partita dal cinema ha dato vita alla Fandango libri, che ha avuto almeno un risultato straordinario, quello della «trilogia veneta» che è in realtà una raccolta di film d’autore con attore, su poeta e scrittori: ci riferiamo ai tre film che il regista Carlo Mazzacurati (nato a Padova nel 1956) ha girato, seguendo il lento sostare o passeggiare, discorrere e interrogare di Marco Paolini attore e monologante (nato a Belluno nel 1956) a colloquio ora con Andrea Zanzotto, nato a Pieve di Soligo nel 1921, poi con Luigi Meneghello, nato a Malo, Vicenza nel 1922, e con Mario Rigoni Stern, nato ad Asiago nel 1921.