Insomma, pare proprio che siamo arrivati al passaggio «da un’editoria di oggetti a un’editoria di contenuti». Questa prospettiva implica una seria riflessione sul contesto tecnologico in cui ci troviamo oggi e sulle condizioni «abilitanti» a tale «epocale passaggio». Infatti, la globalità del mercato dei contenuti editoriali – globalità nel senso di superamento delle barriere territoriali e in quello di convergenza tra piattaforme, contesti e media – richiede in primo luogo che lo scambio di informazioni avvenga in modo automatizzato e standardizzato, ma attraverso sistemi che permettano l’interoperabilità tra standard differenti. Tutto ciò presuppone una gestione (e valorizzazione) digitale degli asset (i contenuti) lungo tutta la filiera. Ne abbiamo parlato con alcuni player del mercato editoriale, posizionati in punti diversi, e tutti strategici, della catena del valore, chiedendo, in primo luogo, la loro personale definizione» dell’espressione «utilizzare le NT in azienda», ma soprattutto quale sarebbe il flusso ottimale delle informazioni tra i diversi anelli della catena nel migliore dei mondi possibili e quali invece le criticità che ancora permangono.