Molto più che un semplice fenomeno d’importazione, il self publishing, o autopubblicazione, è un’attività dallo sviluppo a doppie cifre anche in Italia.
Prima c’era Amanda Hocking, che dopo aver autopubblicato il primo libro della trilogia YA Switched su Amazon nel 2010, nel 2011 è entrata nella scuderia di St. Martin’s Press (e di una trentina di altri
editori, compreso Fazi in Italia) grazie a un accordo da più di due milioni di dollari.
Oggi, anche il panorama italiano ha le sue stelle del self publishing, che dopo aver raggiunto il successo on line sono approdate all’esclusivo «club» dell’editoria tradizionale; si pensi, per esempio, al caso più unico che raro di Anna Premoli, il cui Ti prego, lasciati odiare, dopo essere stato uno dei libri più scaricati dell’estate 2012, è stato pubblicato all’inizio di quest’anno dalla Newton Compton e ha vinto il premio Bancarella 2013. O alla ragazza dietro lo pseudonimo M.J. Heron, autrice della trilogia paranormal romance Implosion, pubblicato dopo il grande successo on line dalla DeAgostini a gennaio.