Gli anni passati non sono stati facili per le industrie creative; eppure, proprio in questi anni si sta affermando la loro importanza per l’economia di molti Paesi (ne abbiamo parlato, ad esempio, in riferimento alla Spagna), e la sua resilienza sta ottenendo risultati spesso più positivi rispetto agli andamenti generici dei mercati.
Gli Stati Uniti, in questo caso, non fanno eccezione: il report pubblicato dall’International Intellectual Property Alliance (IIPA), relativo all’andamento del mercato tra 2012 e 2015, conferma che l’anno scorso i settori principali legati al copyright – libri, giornali e riviste, musica, videogiochi, televisione e film – hanno contribuito con un indotto di 1,2 migliaia di miliardi di dollari (precisamente 1.235,6 miliardi), cifra che equivale al 6,88% dell’economia statunitense. Senza contare che il settore, per usare le parole della prefazione al report, scritta da Kevin M. Rosenbaum and Steven J. Metalitz dell’IIPA, «crea più lavoro, e meglio pagato; cresce più velocemente del resto dell’economia statunitense; e contribuisce sensibilmente all’export degli Stati Uniti, sorpassando molti settori industriali. […] La World Intellectual Property Organization (WIPO) è diventata fortemente consapevole del significato delle industrie del copyright per le economie nazionali, e del collegamento con la loro crescita economica, l’innovazione tecnologica e la diversità culturale».
Affermazioni molto positive supportate dai dati sull’occupazione nel settore: sono infatti 5 milioni e mezzo i lavoratori impiegati nelle industrie creative, ovvero il 3,87% dell’intera forza lavorativa statunitense (il 4,57% se si considerano solo le imprese private). E il loro reddito medio annuo è di circa 93.221 dollari, una cifra che supera di gran lunga la media nazionale (67.716 $), forse anche per effetto dell’industria cinematografica.
Inoltre, nel periodo analizzato dal report (2012-2015), questi settori sono cresciuti complessivamente del 4,81% di media ogni anno, più del doppio dell’industria statunitense totale (2,11%), e l’export – come anticipato nella prefazione – è arrivato a valere 177 miliardi di dollari, in crescita rispetto agli anni precedenti, e superiore rispetto ai risultati di alcuni dei principali settori del mercato americano (come l’industria chimica, esclusa quella farmaceutica, quella aerospaziale e quella agricola).
Fonte: Copyright Industries in the U.S. Economy. The 2016 Report by Stephen E. Siwek, Economists Incorporated
Prepared fro the International Intellectual Property Alliance®
Laureata in Lettere moderne (con indirizzo critico-editoriale), ho frequentato il Master in editoria. Mi interessa la «vita segreta» che precede la pubblicazione di un libro – di carta o digitale – e mi incuriosiscono le nuove forme di narrazione, le dinamiche delle nicchie editoriali e il mondo dei blog (in particolare quelli letterari).
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