Il mercato editoriale ucraino ha subito un crollo significativo durante i primi mesi dell'escalation della guerra iniziata con l’attacco russo del febbraio 2022. Tuttavia, attualmente si sta sforzando per riguadagnare terreno. Gli editori e i librai stanno provando a mandare avanti la loro attività in mezzo ai missili, adattando e perfezionando i loro modelli e approcci commerciali. La loro capacità di abbracciare rapidamente il cambiamento è stata fondamentale per mantenere in vita il settore del libro, al costo, però, di molti più investimenti, sforzi e creatività.
Nonostante le aspettative ragionevolmente pessimistiche, la prima metà dell'anno ha portato risultati inaspettati: il boom di nuove librerie in tutta l'Ucraina, la ripresa delle collaborazioni internazionali e, infine, l'undicesima edizione dell’International Book Arsenal Festival di Kiev.
Il boom delle librerie
Passare alle vendite online potrebbe sembrare la strada più ovvia dopo 500 giorni di guerra. Da un lato, infatti, molte librerie sono state distrutte (solo le perdite di Ranok a Charkiv sono stimate in 400 mila euro), e i blackout e gli allarmi aerei quotidiani non rendono certo le cose semplici. Dall’altro, i canali di vendita online sono cresciuti con il Covid. Eppure, inaspettatamente, continuano ad aprire in Ucraina nuove librerie.
Perché? Perché le librerie non sono solo un business. Le librerie sono una responsabilità sociale per chi vuole ricostruire l'Ucraina. Nel biennio 2022-2023 ne sono state aperte a decine: alcune erano un sogno nel cassetto che non poteva più essere rimandato, altre sono state aperte da catene o ancora da editori, o da imprenditori di altri settori.
A Charkiv, dove alcune librerie preesistenti alla guerra sono ancora chiuse, è stata aperta contro ogni pronostico la più grande libreria dell'Ucraina: Knygoland (una catena di librerie che appartiene a Ranok), con una superficie di 650 metri quadrati.
A Lviv è stata aperta la quinta libreria-caffetteria The Old Lion Bookstore-Café e la casa editrice ha in programma di aprire ancora, in città e altrove. «Anche se la situazione generale non è facile e abbiamo dovuto fornire i nostri locali di generatori elettrici per affrontare l’inverno, ce la stiamo cavando e le cose stanno andando bene» dicono alla Old Lion, osservando comunque che «il livello di pericolo e il numero di raid aerei influenzano fortemente il flusso di visitatori».
L'espansione delle catene di librerie sta coinvolgendo anche l’entroterra, lontano dalle grandi città e verso quelle più piccole, a lungo sottovalutate. Nonostante l'impatto della guerra sul potere d'acquisto generale, anche in queste zone gli ucraini cercano di soddisfare la loro fame di cultura.
Negli ultimi sei mesi, la libreria Ye ha aperto con successo una decina di punti vendita, raggiungendo Zhytomyr, Chernihiv, Poltava, Chernivtsi, Uzhhorod, Lviv, Cherkasy e Rivne. Purtroppo, a causa dei bombardamenti nella regione di Donetsk, la catena ha dovuto chiudere la sua unica libreria a Sloviansk.
Vivat, casa editrice e catena di librerie, ha aperto diversi punti vendita nell'Ucraina occidentale, osservando una risposta eccezionale da parte del pubblico 13-18 anni. Lantsuta, un editore di fumetti, ha recentemente annunciato l'apertura di una libreria a Kamianske, cittadina vicino a Dnipro.
Nota a margine:
per ora le librerie non ricevono alcun sussidio dal governo.
Il primo semestre del 2023 fa sperare nella ripresa, dopo la guerra
Nella prima metà del 2023 in Ucraina sono stati pubblicati circa 6 mila titoli, per un totale di 5,6 milioni di copie stampate. Pur nella sua parzialità, questo dato rivela già un esito di fine anno migliore del 2022, quando le copie stampate furono, nei 12 mesi, 6,1 milioni. Erano state 44,7 milioni nel 2021.
I prezzi dei libri sono in crescita
Il costo della produzione di libri in Ucraina è aumentato, soprattutto a causa dell'incremento dei costi di stampa. «I materiali che usiamo sono interamente importati e il loro prezzo è aumentato del 70-80%. Rimanendo invariato l’affitto, gli stipendi e le utenze, la redditività dell’impresa editoriale è calata, così il prezzo medio di copertina è salito del 40-50%» afferma Kostiantyn Kozhemiaka, fondatore e direttore della casa editrice ArtHuss e della tipografia Huss.
Secondo
Chytomo [il magazine ucraino cofondato dall'autrice di questo articolo] il prezzo medio di copertina è oggi
7,25 euro. «Si sta avvicinando alla soglia limite per il lettore ucraino, lo vediamo nei risultati delle vendite. I ricavi e lo scontrino medio continuano a crescere, ma il numero di libri venduti decisamente no» commenta Liubomyr Serniak, responsabile delle vendite della casa editrice The Old Lion.
Book Arsenal: 28 mila visitatori per il festival del libro di Kiev
A causa della guerra il festival si è svolto con un programma ridotto, ma ha comunque attirato un numero significativo di ospiti: il presidente Volodymyr Zelensky e sua moglie Olena Zelenska, in primis, assieme a ospiti internazionali, tra cui Gvantsa Jobava, vicepresidente dell'IPA.
Book Arsenal ha offerto un palinsesto di quasi 100 eventi in quattro giorni, attorno al tema Quando tutto conta. Molto rappresentati sono stati i libri sulla guerra e in generale la saggistica, più rari i romanzi, ma molti i memoir, le poesie e i diari.
Tra questi, il diario di guerra
I Am Transforming di Volodymyr Vakulenko, rapito e ucciso dai soldati russi. Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice ucraina Vivat con la prefazione della scrittrice ucraina
Victoria Amelina, a sua volta uccisa da un missile russo. «I crimini russi sono ben più ampi di quelli che stanno avvenendo negli ultimi anni. Basti pensare allo sterminio degli scrittori ucraini negli anni Trenta, chiamato anche “Rinascimento fucilato”. Spero che il diario di Vakulenko venga tradotto e pubblicato in molte lingue, per accrescere la consapevolezza di questi crimini» ha commentato Amelina che aveva lavorato al libro.
Una nuova legge per sanzionare i libri russi
Zelensky ha firmato un provvedimento per inibire la pubblicazione di autori provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia. In particolare, sarà vietato pubblicare, importare o distribuire in Ucraina libri contenenti opere di autori che siano cittadini della Federazione Russa. Vietata anche la pubblicazione di autori russi in Ucraina e la traduzione di libri in russo da parte di editori ucraini. I divieti non si applicheranno ai libri pubblicati prima del 1° gennaio 2023. Né la legge proibirà la pubblicazione di libri scritti in lingua russa da scrittori ucraini.
I libri provenienti da Paesi diversi dalla Russia potranno essere pubblicati e distribuiti nella lingua originale, oppure in traduzione in ucraino, nella lingua delle popolazioni autoctone dell'Ucraina o in qualsiasi lingua ufficiale dell'Unione Europea.
L'export di diritti
Secondo l’Ukrainian Book Institute, l'interesse per la letteratura ucraina è in costante crescita dal 2013. Il numero di libri ucraini tradotti ha registrato un incremento significativo, passando da circa 48 a 120 opere nel 2021, a oltre 230 nel 2022.
Le case editrici che hanno venduto più diritti all’estero nel 2022 sono Staryi Lev, Ranok e Vivat, quest’ultima, in particolare, ha raddoppiato i risultati del 2021. Da segnalare anche The Old Lion, che ha concluso nel 2022 sessanta contratti di edizione e traduzione.
Gli editori ucraini ci tengono a sottolineare quanto le vendite di diritti a editori stranieri abbiano aiutare a preservare la loro attività. Ora, nel 2023, rispondendo alla domanda su cosa possano fare gli operatori europei per aiutarli, suggeriscono: «il miglior sostegno è fare affari con l'Ucraina!».