Dopo un 2022 segnato dalla prima battuta d’arresto dopo otto anni di crescita costante (-2,4% a valore rispetto al 2021), il mercato editoriale svedese sembra aver imboccato la ripresa nel 2023 da poco concluso.
Questo quanto dichiarato congiuntamente dall’associazione degli editori e dall’associazione dei librai svedesi nel loro rapporto annuale, pubblicato a fine febbraio. Si parla, nello specifico, di un incremento del +0,2% a valore, rispetto al 2022, per un valore totale di poco inferiore a 5 miliardi di corone svedesi (pari a poco più di 445 milioni di euro).
Per quanto riguarda l’andamento a volume, invece, occorre tenere sempre presente il fattore che rende il mercato svedese un unicum a livello europeo: l’elevata importanza che i servizi in abbonamento di audiolibri e di e-book detengono nel panorama editoriale. Basti pensare che i libri a stampa, nel 2023, hanno totalizzato 22,7 milioni di copie vendute (un decremento del -7,1% rispetto al 2022), mentre i servizi in abbonamento hanno raggiunto 44,5 milioni di stream di contenuti editoriali (-1,7% rispetto al 2022).
La spiegazione dietro questi andamenti a segni opposti è, in realtà, piuttosto semplice: nel mercato svedese sono stati venduti meno libri a un prezzo più alto. Se, infatti, si considera l’andamento del mercato al netto dell’inflazione, si registra una perdita del -7,7% a valore rispetto al 2022, segno evidente che il ritorno a una situazione pre-pandemica è un obiettivo sempre più difficile da raggiungere.
Ho conseguito la laurea magistrale in Economia per l’arte, cultura, media e intrattenimento all’Università Bocconi di Milano. Possiedo una grande passione per i libri e svolgo attualmente la mia attività presso l’Ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori, dove mi occupo dell’elaborazione di analisi afferenti al mercato editoriale.
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