I dati presenti in questo articolo sono da considerarsi parziali. I dati definitivi resi noti dall'Association of American Publishers sono presenti nell'articolo pubblicato il 23 agosto 2017 a questo link.
Il primo report dell’Association of American Publishers sull’andamento del fatturato del mercato del libro statunitense del 2016 mette in evidenza un andamento abbastanza eterogeneo delle vendite, con molti segni negativi e qualche eccezione. Il fatturato totale del settore ha subito infatti un calo del 6,6% rispetto al 2015, passando da 15,26 miliardi di dollari a 14,25 miliardi. Se consideriamo però solo i canali trade la perdita diventa molto più contenuta, pari allo 0,2%. È importante ricordare che i dati presenti in questo report sono da considerarsi parziali, in quanto relativi ai ricavi dei 1.207 editori che hanno partecipato all’indagine. I dati definitivi, comprensivi anche delle stime dei ricavi dei restanti editori, saranno resi noti dall’AAP solo nelle prossime settimane.
Questi primi valori però consentono di avere un’indicazione della direzione presa dal settore editoriale e dai suoi segmenti nel 2016, in termini di fatturato. E il quadro che emerge, come abbiamo anticipato, è di grande variabilità, nonostante in diversi casi si riconfermino gli andamenti dell’anno precedente. Solo due categorie hanno registrato segni positivi: i libri a tematica religiosa, con un balzo dell’8,4% rispetto al 2015 e i titoli per bambini e ragazzi (compresi gli Young Adult) con un +3,7%. La narrativa e la saggistica per adulti – le due categorie che rappresentano la fetta più consistente del mercato – hanno subito un calo del 2,3%, con un fatturato che è passato da 4,965 miliardi di dollari a 4,852 miliardi.
Analizzando più nel dettaglio i risultati dei canali trade, si conferma il rinnovato interesse dei lettori verso i formati cartacei: hanno registrato aumenti i tascabili (+4,5%), gli hardcover (+2,2%) e i Board Books (i libri illustrati cartonati per bambini) con un +7,7%. Fa da contraltare a questi segni più il calo delle vendite di e-book, già evidenziato l’anno scorso. Se nel 2015 la diminuzione era stata dell’11,3% a valore, nel 2016 si è registrato un -15,6%.
Continua poi il momento d’oro degli audiolibri, che registrano incrementi a doppia cifra, seppur di entità inferiore rispetto a quelli dell’anno precedente. Nel 2015 infatti la crescita a valore era stata del 37,6%, mentre l’anno scorso del 25,8%.
Al di là del mercato trade, i risultati sono nettamente negativi un po’ per tutti i segmenti. Profondo rosso per i titoli professionali che hanno registrato una riduzione del 20,8% delle vendite e cali significativi anche per le vendite dei titoli destinati all’istruzione superiore (-13,4%) e per il segmento pre-k-12, che comprende i libri per i primi gradi dell’ordinamento scolastico (-9,0%).
Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.
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