Durante l’ottava
Jornadas Intersectoriales de Literatura Infantil y Juvenil, organizzata dal
Consejo General del Libro con la collaborazione del
Ministerio de Educación, Cultura y Deportes (Mecd) e della Comunità autonoma di Madrid, l'editoria spagnola si è riunita per riflettere su uno dei suoi comparti più importanti, quello dedicato alle
pubblicazioni per bambini e ragazzi,
trovandolo
in flessione rispetto agli anni precedenti. L’evento ha offerto l’occasione per presentare una serie di rilevazioni e indagini dedicate al settore, di cui almeno due sembrano di particolare interesse.
La prima, del Mecd, è dedicata ai numeri che descrivono il mercato nell’anno 2015 (a confronto con quello precedente), e può essere riassunta nelle osservazioni che seguono:
- ogni giorno in Spagna sono stati pubblicati circa 22 libri per bambini e ragazzi (erano 28 nel 2014)
- più di 140.700 copie sono state stampate quotidianamente (7.300 in meno rispetto all’anno precedente)
- le copie vendute ogni giorno sono circa 72.800 per il settore. Erano 6.200 in più nel 2014
- il fatturato derivante dalla vendita di libri per bambini e per ragazzi è di più di 700.800 euro al giorno (erano 753.000 nel 2014).
Ancora, per ogni 100 euro di fatturato registrato dal settore nel 2015:
- 2,34 euro provengono dalla vendita di e-book (0,87 euro in più rispetto all’anno precedente)
- 0,85 euro provengono dalla vendita di tascabili (0,53 euro in più rispetto al 2014)
- 65 euro provengono dalle vendite in librerie indipendenti o di catena (3 euro in più rispetto al 2014).
Infine, per ogni 100 libri per bambini e ragazzi pubblicati nel 2015 in Spagna:
- 9 sono digitali, 91 di carta. Prendendo in considerazione anche gli anni precedenti la tendenza è in favore della «tradizione»: nel 2014, per esempio, gli e-book pubblicati erano l’11%
- più di 68 sono stati pubblicati in Catalogna e nella Comunità autonoma di Madrid, confermando una concentrazione geografica attorno ai due poli tradizionali dell’editoria che l’anno precedente era stata addirittura maggiore (con il 74% dei titoli pubblicati nelle due regioni)
- più di 33 titoli sono riconducibili ai 10 medesimi gruppi editoriali. Nonostante la comparsa di marchi indipendenti e dell’apporto qualitativo che le piccole case editrici garantiscono al settore, la concentrazione è notevole, sebbene in calo rispetto al 2014, quando era di sette punti più alta.
La seconda, invece, realizzata dall’
Apim (l’Associazione professionale degli illustratori di Madrid), ha cercato di fotografare il mondo dell’illustrazione in Spagna nel biennio 2014-2015, e lo ha fatto attraverso le risposte e i contributi di
450 professionisti del settore. Il quadro che ne deriva non è propriamente confortante:
- il 65% degli illustratori intervistati ha dichiarato che l’illustrazione non è l’unica entrata economica su cui fa affidamento e solo un terzo ha affermato di riuscire a vivere con i proventi derivanti dall’illustrazione di libri per bambini e ragazzi
- il 23% degli illustratori svolge anche un’altra attività professionale. La percentuale sale a 55 considerando gli illustratori con meno di due anni di esperienza
- nel 2014 lo stipendio medio di un illustratore è stato di 11.548 euro, poco più nel 2015 (13.100€)
- il 47,5% degli intervistati è di sesso maschile. Le donne (il 52,5% del campione) percepiscono per il loro lavoro circa il 40% in meno rispetto ai colleghi uomini.
In media i partecipanti all’indagine hanno 8 anni di esperienza e solo il 20% supera i quarant’anni d’età. Il 42,5% di loro, infine, ritiene che il 2015 sia stato un anno peggiore, dal punto di vista lavorativo, rispetto al precedente. In particolare:
-
il 93% di questo gruppo dichiara di aver lavorato con aziende spagnole, ma il 61% ammette di aver avuto difficoltà nel farsi pagare
-
solo uno su 10 ha pubblicato in formato digitale nel corso del 2015
-
l’80% non ha fatturato più di 5.000 euro con lavori afferenti all’editoria per bambini e ragazzi. In questo segmento, 4 illustratori su 10 non raggiungono i 1.000 euro.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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