Il Ministero dell’istruzione, della cultura e dello sport ha reso pubblico, in Spagna, l’
Anuario de Estadísticas Culturales 2016, un documento che da dodici anni riassume
i dati più significativi sul settore cultura, con l’obiettivo di facilitarne la conoscenza e restituirne la dimensione evolutiva, il valore sociale e la capacità di generare ricchezza e sviluppo economico nella società in generale. Dal rapporto si evince che le attività culturali rappresentano una porzione significativa dell’economia spagnola, con
un contributo al Pil che nel 2014 era del 2,5% (3,2% considerando anche le attività vincolate dall’«onere» della proprietà intellettuale).
Esplorando il dato per settori, a primeggiare è il comparto libri e stampa, che ha rappresentato lo 0,9% del Pil nel 2014 (il 34,1% della ricchezza generata dalle attività culturali nel loro complesso). Positivi sono anche i dati relativi all’esportazione di prodotti culturali, che nel 2015 ha raggiunto il valore di 573,7 milioni di euro (526,2 nel 2014) e un saldo commerciale positivo di 210,6 milioni (156,8 nel 2014).
Nel 2015 il numero di aziende impegnate in attività strettamente correlate alla cultura è stato di 112.037, il 3,5% del totale delle imprese censite dal Directorio Central de Empresas elaborato dall'Instituto Nacional de Estadística (INE). Di queste, il 7,3% (8.170 aziende) è impegnato nella pubblicazione di libri, periodici o in altre attività editoriali. La cultura ha dato impiego a 515 mila persone lo scorso anno: il 2,9% della popolazione occupata in Spagna, con un incremento di 3.200 posti di lavoro rispetto al 2014. L’editoria non solo libraria, nello specifico, assorbe il 9,9% degli impiegati del settore cultura. Nel rapporto viene anche dato rilievo al fatto che i lavoratori dell’industria culturale hanno un livello d’istruzione superiore alla media.
Sul fronte dei consumi, nel 2015 la spesa per beni e servizi collegati al settore cultura è stata di 11.968,8 milioni di euro (11.963,2 nel 2014): il 2,4% di quella totale. Con un importo medio per famiglia di 651,4 euro e di 260,4 per persona. Entrambi i valori risultano peralto in crescita rispetto all’anno precedente, quando si erano rispettivamente attestati su 653,6 e 260,1 euro. I libri e le pubblicazioni periodiche rappresentano due delle componenti più dinamiche della spesa culturale del popolo spagnolo, comprendo da sole il 14,6% del totale (era il 13,9% nel 2014). Nello specifico, sul fronte dei libri non scolastici, l’Anuario precisa che è il 7,2% della disponibilità di spesa delle famiglie per beni e servizi culturali a essere indirizzato verso questa categoria. Nel complesso la cifra registrata dal segmento è – per il 2015 – di 866,4 milioni di euro (con un incremento di più di 108 milioni rispetto all’anno precedente e la Catalogna in testa con una quota di 174,2 milioni di euro).
Ogni famiglia ha destinato in media 47,2 euro all’acquisto di libri non scolastici: un incremento di quasi 6 euro rispetto all’anno precedente. In questo caso è la Comunità autonoma di Madrid a far registrare il valore più alto, con una spesa media di 66,3 euro. Passando dalla famiglia ai singoli individui, la spesa media diventa di 18,8 euro: 2,3 in più rispetto al 2014. Leggere, ascoltare musica e andare al cinema sono le attività culturali svolte con maggior frequenza dalla popolazione spagnola; in più il rapporto mette in luce le forti correlazioni che intercorrono tra consumi culturali diversi. Per esempio, la percentuale di coloro i quali hanno letto almeno un libro durante l’anno precedente (62,2%) cresce raggiungendo l’87,1% tra coloro che, nello stesso periodo di tempo, hanno visitato almeno un museo; l’85,8% tra chi ha visto uno spettacolo teatrale; l’81,8% tra chi ha assistito ad un concerto e l’80,1% tra chi, infine, è andato al cinema.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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