Per la prima volta dopo 37 edizioni consecutive a Venezia, alla Fondazione Cini, il Seminario della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri si svolgerà online. L’incontro si terrà venerdì 29 gennaio, dalle ore 10 alle ore 13, e avrà come tema Lo stato del libro in Europa. La distanza fisica imposta dall’emergenza sanitaria si converte così in occasione di vicinanza e dialogo tra editori e librai italiani e internazionali, che avranno modo di confrontarsi in sicurezza sul presente e il futuro del libro.
Molti e di pregio i relatori internazionali che animeranno il convegno: da Michael Busch (Thalia) a James Daunt (Waterstones e Barnes & Noble), da Ewa Szmidt-Belcarz a Jesús Badenes (Grupo Planeta), da Siv Bublitz (S. Fischer Verlag) a Arnaud Nourry (Hachette Livre). Qui il programma in dettaglio.
Organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri con il contributo di Messaggerie Libri e Messaggerie Italiane, e in collaborazione con l’Associazione Librai Italiani, l’Associazione Italiana Editori e il Centro per il Libro e la Lettura, il Seminario offrirà come di consueto l’occasione per presentare e commentare i dati del mercato del libro nell’anno appena concluso.
«Le vendite a Natale sono andate bene e questo ci consente di sperare che il 2020 si chiuda sugli stessi livelli del 2019 per l’editoria di varia, ovvero romanzi, saggistica, libri per ragazzi nelle librerie, nei supermercati e negli store online – ha annunciato in proposito il presidente dell’Associazione Italiana Editori Ricardo Franco Levi. «Si tratta di un dato che conferma la ripresa del mercato del libro dopo il lockdown di marzo e aprile e che era già evidente nei numeri di luglio e settembre».
«Fin da ora – continua Levi – possiamo dire che a questo risultato positivo hanno contribuito, insieme all’impegno e al coraggio degli editori e delle librerie, che hanno continuato il loro lavoro anche quando non c’era visibilità sull’immediato futuro, le importanti misure a favore del libro assunte dal governo e dal parlamento e prontamente attuate dall’amministrazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo con grande efficienza».
Il panorama del libro italiano trasformato dall’emergenza rimane d’altronde complesso e punteggiato di luci e di ombre. «Il dato positivo nasconde al suo interno performance molto diverse: il boom delle vendite online e la buona tenuta delle librerie di quartiere, ad esempio, si accompagna a una difficoltà delle librerie nei centri cittadini e nei centri commerciali e a quelle di catena. L’assenza di manifestazioni fieristiche ha privato alcuni editori di un importante canale di vendita e promozione. Alcuni settori, come l’editoria di arte e di turismo ma non solo, hanno subìto grandissime perdite e tutti gli editori si trovano di fronte a sfide molto difficili».
Levi invita inoltre a non dimenticare le perduranti difficoltà di altri settori culturali: «I consumi culturali crescono assieme e quindi un impoverimento complessivo è, per noi, un dato di preoccupazione».
«In conclusione – chiosa il presidente di AIE – questi dati incoraggiano gli editori ad affrontare un 2021 che si preannuncia comunque non facile e che, ci auguriamo, vedrà ancora il governo e il parlamento a sostegno della cultura e della lettura in Italia, perché non c’è ripresa economica che non passi attraverso la conoscenza. Quindi scuola, scuola e ancora scuola. Il grandissimo lavoro degli editori a sostegno dell’istruzione nella scuola e nella università in questa difficile stagione segnata dalla didattica a distanza e lo straordinario successo in un anno complicato di #ioleggoperché, il progetto di AIE a favore delle biblioteche scolastiche, sono la migliore conferma del nostro impegno».