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Mercato

Il mercato bambini e ragazzi 2018 nel mondo

di Antonio Lolli notizia del 2 aprile 2019

Il settore bambini e ragazzi si è imposto negli ultimi anni come uno dei più dinamici del mercato editoriale, in grado di trainare le vendite e di limitare le perdite anche negli anni più difficili della crisi. E questo è vero sia in Italia sia nei principali Paesi con cui la nostra editoria si trova a confrontarsi. Il 2018 si è chiuso con buone performance in molti mercati, che evidenziano la vitalità del settore a livello internazionale: dagli Stati Uniti alla Cina, dalla Russia all’Irlanda.

Nel nostro Paese il settore ragazzi – esclusi i titoli YA – si è confermato centrale all’interno del mercato, nonostante una leggera contrazione dell’1% rispetto al 2017, arrivando a valere complessivamente 235,8 milioni di euro (escluso Amazon). Rappresenta il secondo segmento di maggior peso per fatturato del mercato di varia (dopo la fiction) e il primo per l’export dei diritti: il 39% dei diritti italiani venduti complessivamente dall’Italia appartiene infatti proprio a questa categoria.
Ma com’è andato il mercato ragazzi all’estero?

Negli Usa, i dati dell’Association of American Publishers mostrano una crescita del 3,3% nel 2018 del fatturato dei libri per bambini e ragazzi – compresi gli YA – arrivando a toccare i 2.116,8 miliardi di dollari. Un aumento che si inserisce in una performance positiva per i canali trade nel loro complesso: il giro d’affari è arrivato infatti a 7.836,1 miliardi di dollari, con un +4,6% rispetto al 2017.

Segni positivi sono stati rilevati anche in diversi Paesi europei, a partire dalla Francia dove, all’interno di un mercato che ha subito un calo complessivo dell’1,7%, i libri per ragazzi sono stati l’unica categoria a registrare una crescita, insieme ai fumetti, con un +1% rispetto al 2017.

In Germania e Austria è stata la saggistica a registrare l’aumento maggiore, grazie anche agli ottimi risultati dell’autobiografia di Michelle Obama, vero best seller globale dell’anno.  Il settore ragazzi è comunque riuscito a ottenere una buona performance di vendite, con rispettivamente un +3,2% e un +4,0% rispetto al 2017.

Il segno più ha contraddistinto i risultati del settore anche in Irlanda dove, secondo i dati Nielsen presentati nel corso della Irish Book Trade Conference che si è svolta a Dublino all’inizio di marzo, le vendite a valore di libri per bambini hanno registrato un +5,1% a valore. Una crescita leggermente inferiore a quella del mercato totale, arrivato a toccare un +6,5%.

Saliamo verso nord e arriviamo in Norvegia, dove, i risultati finora disponibili – relativi al periodo 1° gennaio-30 novembre – resi noti dalla Associazione degli editori (Den norske Forleggerforening), confermano il trend negativo già registrato l’anno precedente. Le vendite sono diminuite del 4% rispetto al 2017 e l’unica categoria a registrare un trend positivo è stata la narrativa per bambini e ragazzi di autore norvegese, con una crescita a doppia cifra del +14%. Le vendite di libri per bambini e ragazzi tradotti da altre lingue hanno registrato invece un calo del 12%.

Andamenti contrapposti in Svezia e Finlandia. Nel primo caso, il segno più ha caratterizzato le principali categorie, dalla narrativa (+0,6%) ai libri per bambini e ragazzi (+3,5%) fino alla saggistica, che ha registrato un aumento a doppia cifra (+13,3%). In Finlandia invece i primi dati disponibili sull’andamento del settore ragazzi evidenziano invece un calo del 2,2%, più contenuto comunque rispetto al -12% registrato dalla narrativa.

Spostandoci verso est ci fermiamo in Russia, dove non sono stati resi noti dati definitivi sul mercato. Le proiezioni pubblicate a novembre indicavano una crescita a valore complessiva tra il 7% e l’8%, arrivando a un fatturato di 79 miliardi rubli (circa 1,1 miliardi di euro). Buona performance anche per la narrativa per bambini e ragazzi, con 16,5 miliardi di rubli di fatturato e un +6% rispetto al 2017.

E in Cina? Continua anche qui il forte aumento del settore bambini e ragazzi, con un + 13,7% di vendite. Un segno positivo che diversi anni di crescita delle vendite per le oltre 600 case editrici attive nel settore, come il +21,2% del 2017, il +28,8% del 2016 e il +19,7% del 2015.
I motivi di questo successo sono diversi, basti pensare che il bacino di pubblico a cui il settore si rivolge è costituito da 370 milioni di bambini e ragazzi di età inferiore a 18 anni. Un bacino che aumenta esponenzialmente dal 2015 – secondo le stime – di circa 17,5 milioni di bambini l’anno, grazie alla fine dell’era del figlio unico. Dal 1979, anno della sua introduzione, la politica del figlio unico aveva infatti certamente contrastato l’incremento demografico del Paese ma come conseguenza aveva portato a un invecchiamento della popolazione.

Il settore ragazzi si dimostra ancora una volta una settore forte e dinamico a livello internazionale . Un universo di case editrici, aziende grafiche e di stampa che, insieme agli autori, agli illustratori e ai traduttori, punta sempre di più sulla qualità e sull’innovazione del prodotto libro, anche dal punto di vista dei materiali e delle tecnologie impiegate. Ed è proprio questa capacità una delle chiavi del suo successo.



L'autore: Antonio Lolli

Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.

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