Dopo un 2019 chiuso con una perdita del venduto del 5,8% rispetto al 2018, le stime dell’editoria finlandese per il 2020 rispondono con un +12,3%. Per i dati completi occorrerà aspettare marzo, ma una simile performance merita di essere analizzata nel dettaglio.

Va ricordato che la Finlandia è un Paese che vanta storicamente un livello altissimo di alfabetizzazione e che qualche anno fa risultò addirittura il più alfabetizzato al mondo. Del resto, ricorda l’associazione degli editori finlandese, una persona su quattro ha letto di più durante la pandemia, e si consideri che il 77% della popolazione sopra i 10 anni afferma di aver letto almeno un libro negli ultimi sei mesi.

Un primo passo per comprendere la situazione dell’editoria finlandese è quello di partire dalla serie storica. Tra il 2014 e il 2019 la Finlandia ha quasi triplicato il volume generato dalle vendite digitali, sostanzialmente a scapito delle quote del fisico, passando da poco meno di 18 milioni di euro a oltre 53. Gli ultimi dati disponibili, come mostra il grafico, dicono che il trend sta continuando. Se si scompone la stima del +12,3% per il 2020 si scopre che, sebbene il cartaceo sia in risalita (+2%), è il digitale a guidare la crescita: più di un terzo del valore stimato è composto da vendite digitali, con un +36,8% rispetto al 2019.



Quasi la metà (48,8%) del valore stimato delle pubblicazioni digitali dipende dagli audiolibri, mentre gli e-book rappresentano l’11,4% del totale. Se si confrontano gli incrementi percentuali rispetto all’anno precedente, c’è sì un +83% per gli e-book, ma c’è soprattutto un +102% per gli audiolibri: sintetizzando, la crescita straordinaria (stimata) del mercato finlandese è trascinata dagli audiolibri.

C’è un ultimo aspetto che deve essere considerato. La fetta degli audiolibri è composta prevalentemente (88%) dalla stima dei profitti generati da Storytel, BookBeat e Nextory – piattaforma di cui abbiamo già avuto modo di parlare – e altre compagnie simili. In altre parole, il 15,5% dell’intera crescita stimata dell’editoria finlandese nel 2020 dipende esclusivamente dalle cessioni a piattaforme di servizi in abbonamento.

Si ripropone così il tema della misurazione degli utili generati dagli audiolibri. Riuscirà la loro crescita a sostenere da sola l’aumento del digitale nel suo complesso, e a recuperare le quote del cartaceo perse negli ultimi anni? In molti sono disposti a crederlo. Soprattutto Storytel, che nel settembre 2019 ha acquistato la terza casa editrice finlandese per dimensioni, Gummerus.

L'autore: Bruno Giancarli

Dottorato in filosofia a Firenze, Master in editoria di Unimi, Aie e Fondazione Mondadori. Attualmente lavoro presso l'Ufficio studi Aie. Mi interessano i dati della filiera editoriale e le loro possibili interpretazioni.

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