Il mercato degli audiolibri sta vivendo una fase di rapida crescita su entrambe le sponde dell’Atlantico, segno di un rinnovato interesse per quella che finora è sempre stata considerata una piccola nicchia per appassionati, in particolare in Italia.
Secondo i dati riportati nell’indagine sulle tendenze del settore elaborata dall’Audio Publishers Association – l’Associazione no-profit che riunisce le aziende statunitensi attive in quest’area di mercato – nel 2015 gli Stati Uniti si sono confermati essere il primo mercato mondiale, con un fatturato di 1,78 miliardi di dollari e con un incremento delle vendite del 20% rispetto all’anno precedente. In termine di numero di copie vendute, l’aumento è ancora superiore, pari al 24%. Contemporaneamente è cresciuto anche il numero di titoli disponibili in commercio: le 20 aziende che hanno partecipato allo studio hanno pubblicato nel 2015 ben 35.574 titoli di audiolibri, con un aumento del 37% sul 2014.
Se analizziamo le singole categorie, infine, emerge chiaramente il ruolo centrale della narrativa, con una quota del 76% sul totale delle vendite.
Anche in Europa il settore è in crescita e vede aumentare di anno in anno il numero di titoli disponibili.
Nel Regno Unito, per esempio, il mercato degli audiolibri è cresciuto nel 2015 del 30% rispetto al 2014. Se consideriamo gli ultimi 5 anni è stata registrata una percentuale da vero e proprio boom: +170%, che rende questo settore il più dinamico del mercato editoriale inglese.
In Germania gli audiolibri godono di una notevole popolarità e questo rende il mercato tedesco tra i più importanti del mondo. Sono circa 25 mila infatti i titoli disponibili, pubblicati da 400 editori, e 700-800 quelli pubblicati ogni anno. Nel 2015 sono stati 5 milioni i tedeschi che hanno acquistato un audiolibro, circa il 6% della popolazione.
Nei Paesi Bassi, Luisterhuis – il principale distributore di audiolibri – ha registrato un aumento dei download nei primi tre mesi del 2016: +24,7% a gennaio, +13,1% a febbraio e +36,3% a marzo, segnali inequivocabili di un costante aumento di interesse da parte del pubblico.
Buoni risultati anche in Scandinavia, dove la più importante azienda del settore – la svedese Storytel – pur essendo attiva da quasi 10 anni, ha visto aumentare il numero di abbonamenti alla sua piattaforma soltanto nel 2010, grazie soprattutto alla diffusione degli smartphone. Ad oggi può contare su circa 200 mila abbonati paganti tra Svezia, Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi, che nel 2015 hanno ascoltato 4 milioni di audiolibri a partire da un catalogo di circa 3.500 titoli svedesi, 4 mila titoli danesi, 2 mila norvegesi e 1.500 olandesi.
E in Italia? Finora il mercato degli audiolibri è sempre stato fortemente minoritario rispetto al totale, ma qualcosa potrebbe iniziare a cambiare con l’arrivo di Audible, l’azienda comprata nel 2008 da Amazon e già disponibile negli Stati Uniti, in Australia, nel Regno Unito, in Francia, in Germania e in Giappone. Dall’11 maggio, infatti, è possibile iscriversi anche dall’Italia per ascoltare i circa 12 mila titoli del catalogo italiano, costituito da 9690 audiolibri in inglese, 619 in spagnolo e solo 2 mila in lingua italiana. L’abbonamento, a un costo di 9,99€ al mese e con i primi trenta giorni di prova gratuiti, permette di ascoltare audiolibri di durate molto diverse: quelli più brevi infatti durano meno di un’ora, mentre quelli più lunghi possono durare anche più di 20 ore. Una curiosità: uno dei titoli di durata maggiore è I Promessi Sposi, letto da Paolo Poli, che dura 30 ore e 43 minuti!
Redattore scientifico iscritto all'ordine degli ingegneri della provincia di Modena. Dopo la laurea in Ingegneria e l’esperienza di ricerca in ambito accademico svolta presso l’Università di Bologna, ho frequentato il master in editoria dell'Università Cattolica di Milano e ho lavorato diversi anni alla redazione del Giornale della libreria. Seguo il mondo editoriale nelle sue diverse sfaccettature, con particolare interesse per il confronto tra le realtà dei diversi Paesi del mondo e per le ultime novità dal punto di vista produttivo e tecnologico.
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