Il settore distributivo americano si trova di fronte ad una svolta epocale. Secondo i dati diffusi oggi dall’ultima ricerca di mercato di Bowker (qui una sintesi), il 2012 è stato l’anno dello storico sorpasso dei canali di vendita on line su quelli fisici. Nei primi 11 mesi del 2012 infatti il 43,8% dei libri sono stati venduti on line mentre la quota dei volumi acquistati nelle librerie (indipendenti e di catena), nei supermercati o nei canali di vendita alternative è pari al 31,6%. Un dato che ribalta di 180 gradi la fotografia scattata al mercato lo scorso anno e che mostrava ancora la prevalenza dei canali fisici (41,7%) su quelli on line (35,1%).
Mentre la GdO (1,5% nel 2012 e 1,6% nel 2011), le librerie indipendenti (3,3% nel 2012 e 3,2 nel 2011), e i mass merchandiser (costanti al 7,7%) hanno mantenuto sostanzialmente invariato il loro peso specifico, i canali on line sono cresciuti di circa otto punti percentuali erodendo la quota di mercato delle grandi catene librarie che nel 2012 hanno perso 10 punti percentuali: pesavano per il 28,7% nel 2011 e si sono fermate a quota 18,7% a fine novembre.
In Italia, ma anche in Europa (con la parziale eccezione de Regno Unito dove i canali on line valgono il 37,7% in crescita) ,la situazione è diversa e le vendite on line nel 2011 non sfioravano la doppia cifra.
Gli analisti ora si interrogano sulle ragioni di questo cambiamento epocale le cui basi, secondo molti, sarebbero state gettate nel 2011 con il crack di Borders e il relativo cambiamento nelle abitudini di acquisto degli americani. All’epoca si disse che della scomparsa del gigante librario avrebbero beneficiato soprattutto Barnes & Nobles e le librerie indipendenti, ma a giudicare dai bilanci presentati da B&N ultimamente, probabilmente la previsione era vera solo per metà.
Un altro fattore importante per interpretare il fenomeno è poi l’aumento del numero dei lettori che affiancano all’acquisto della carta quello degli e-book: sempre a fine novembre 2012 il 28,2% dei libri venduti erano in formato digitale (un bel salto rispetto al 6% registrato nel novembre 2010).
Tuttavia, andando oltre ai semplici dati, il boom delle vendite on line impone all’attenzione degli osservatori internazionali anche qualche riflessione sulla natura di fatto monopolistica del commercio on line statunitense, dominato da pochi grandi player che finiscono per poter fare il bello e il cattivo tempo a loro piacimento.