Fino al primo decennio del 2000
l’editoria giapponese ha costituito un universo totalmente chiuso e autosufficiente, capace al più di lentissime evoluzioni e impermeabile alle influenze provenienti dal mondo esterno. La reticenza degli editori e l’incomunicabilità con il sistema occidentale rendevano il mercato del Sol Levante sostanzialmente impenetrabile e l’assetto interno gerarchico e tradizionalista. Questa chiusura è stata parzialmente allentata dall’apertura giapponese ai dispositivi di lettura digitale già presenti in gran parte del mondo e a iniziative di digitalizzazione dei cataloghi dei libri in commercio perseguite dagli editori. Nonostante i fattori di avvicinamento,
l’universo librario giapponese continua ad apparirci misterioso e magnetico. Le sue iniziative, spesso minimali e sapientemente discrete, non mancano di stupirci e – perché no – potrebbero iniziare a ispirarci. Morioka Shoten Ginza (la libreria Morioka nel quartire Ginza di Tokio), per esempio, fa della selezione il suo punto di forza, spingendo al limite il concetto di less is more. Yoshiyuki Morioka, proprietario e librario, propone nel suo negozio un solo titolo a settimana:
un libro solo in una sola stanza, per sei giorni (dal martedì alla domenica). Ogni sera la libreria ospita piccoli eventi che hanno a oggetto il titolo della settimana: incontri con l’autore, reading, salotti di discussione. La considerazione che ha guidato Morioka nell’ideare un concept simile è di pacato buon senso: ogni libro merita di essere letto, se ci prendiamo il tempo per leggerlo. Pur non dovendo necessariamente concordare con quest’assunto, c’è da riconoscere che lo scaffale affollato e battagliero, dove le copertine duellano per conquistarsi l’attenzione del potenziale lettore, sicuramente non aiuta a focalizzarsi sui titoli minori. L’amore peculiare e appassionato che il Giappone nutre per i suoi libri – un tributo significativo è
Jimbocho, il quartiere dei libri usati e antichi di Tokio – è pieno di fascino. E se
l’apertura di Book and Bed, l’hotel dedicato agli amanti dei libri, ha un taglio decisamente orientato al marketing,
la campagna di comunicazione della città di Yokohama – indirizzata al reclutamento di bibliotecari qualificati per le biblioteche scolastiche – manifesta quanto i libri e l’accesso a essi vengano giudicati centrali nel sistema educativo giapponese ed essenziali nel percorso di crescita dei bambini.
Dal 2010 mi occupo della creazione di contenuti digitali, dal 2015 lo faccio in AIE dove oggi sono responsabile del contenuto editoriale del Giornale della Libreria, testata web e periodico in carta. Laureata in Relazioni internazionali e specializzata in Comunicazione pubblica alla Luiss Guido Carli di Roma, ho conseguito il master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori. Molti dei miei interessi coincidono con i miei ambiti di ricerca e di lavoro: editoria, libri, podcast, narrazioni su più piattaforme e cultura digitale. La mia cosa preferita è il mare.
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