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Lettura

Che succede se i principali premi letterari giapponesi restano senza vincitori?

di Monica Cattabriga notizia del 25 luglio 2025

Il 16 luglio 2025, i comitati di selezione dei premi Akutagawa e Naoki, i più prestigiosi riconoscimenti letterari del Giappone, hanno dato un annuncio che ha sorpreso l’editoria giapponese e non solo: non sono stati individuati dei vincitori o delle vincitrici tra le opere candidate.

I due premi, nati nel 1935 in memoria degli scrittori Ryūnosuke Akutagawa e Naoki Sanjūgo, sono sponsorizzati dalla Society for the Promotion of Japanese Literature (Nihon Bungaku Shinkō Kai) e vengono entrambi attribuiti in due momenti dell’anno, a gennaio e a luglio. Mentre l’Akutagawa è tendenzialmente assegnato a scrittori e scrittrici emergenti per opere di narrativa letteraria «pura» pubblicate su giornali o riviste letterarie, il premio Naoki è rivolto ad autori e autrici con carriere avviate che hanno scritto un’opera di narrativa pop o di genere. Storicamente è accaduto diverse volte che uno dei due premi non avesse candidati meritevoli della vittoria, ma che entrambi non avessero un vincitore o una vincitrice da premiare nella stessa edizione non avveniva dal 1998 

L’Akutagawa e il Naoki sono due riconoscimenti che hanno da sempre un peso specifico nell’industria editoriale giapponese, infatti non solo garantiscono un esponenziale aumento delle vendite delle opere vincitrici, ma – come spiegato dalla rivista Unseen Japanne favoriscono anche la traduzione all’estero 

Non è un caso che due delle autrici giapponesi più celebri e apprezzate degli ultimi anni, Mieko Kawakami e Murata Sayaka, abbiano proprio vinto l’Akutagawa rispettivamente con Seni e uova nel 2007 (pubblicato in Italia da edizioni e/o) e La ragazza del convenience store nel 2016 (sempre e/o), due titoli che ancora oggi si trovano sugli scaffali delle librerie e che hanno contribuito a rendere la letteratura giapponese contemporanea una delle più lette al mondo. 

Ma oltre ad avere un impatto economico sul settore, la mancata assegnazione dei due premi solleva diversi interrogativi sul futuro della letteratura e della scrittura in sé.
Stando a The Japan Times, la scrittrice Hiromi Kawakami – membro del comitato di selezione dell’Akutagawa  avrebbe osservato che nonostante molte delle opere candidate fossero sperimentali e contenessero prospettive innovative, nessuna si è spinta abbastanza lontano per vincere il premioA mancare quindi era «quel qualcosa in più» che invece era stato trovato, ad esempio, nell’opera di Rie Qudan, che con il suo Tōkyō-to Dōjō  (pubblicato in Italia da Ippocampo con il titolo Sympathy Tower Tokyovinse l’Akutagawa a gennaio 2024, sollevando diverse polemiche in tutto il mondo per essersi servita di ChatGPT per scrivere circa il 5% del romanzo 

Quello di Qudan è ad oggi un caso isolato, infatti nelle edizioni successive (luglio 2024 e gennaio 2025) a vincere i premi sono stati autori e autrici che non si sono serviti dell’Intelligenza Artificiale per comporre le loro opere. Tuttavia, la mancata assegnazione dei due riconoscimenti nella recente edizione fa pensare che forse la letteratura giapponese stia per andare incontro a una nuova fase: se le opere contemporanee disattendono sempre di più le aspettative dei comitati di selezione, c’è il rischio che scrittrici e scrittori inizino a cercare strade alternative per creare nuove storie che «sappiano spingersi abbastanza lontano per vincere un premio». Strade alternative che potrebbero però comprendere l’utilizzo dell’IA. 

Non resta che attendere le edizioni del 2026 per vedere se si è trattato solo di un momento di défaillance, o se dovremo prepararci a una nuova era della letteratura giapponese. 

L'autore: Monica Cattabriga

Laureata in Scienze Filosofiche all’Alma Mater Studiorum di Bologna, diplomata al master in Editoria di Unimi, AIE e Fondazione Mondadori, impiegata nell’ufficio comunicazione di AIE. Le mie passioni sono la montagna, i film e le serie tv, i videogiochi, il Giappone, i gatti e i libri, ma questo potevate immaginarvelo.

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