Se rimaneste chiusi in una libreria per tutta la notte quale libro leggereste e perché? Questa la domanda che la nota catena di librerie inglese Waterstones ha posto ai suoi clienti per individuare dieci fortunati che si faranno chiudere, per una notte intera, dentro gli otto piani dello store di Piccadilly, nel centro di Londra.
L’idea è nata da quello che, almeno inizialmente, è parso
uno sfortunato incidente. Giovedì 16 ottobre il turista americano David Willis di Dallas, Texas, è
rimasto chiuso dentro alla Waterstones di Trafalgar Square per circa due ore. L’evento è stato documentato dallo stesso Willis con una serie di foto e
messaggi su Twitter e Instagram (vedi a sinistra) il cui tenore era «Questo sono io chiuso dentro una libreria Waterstones a Londra», oppure «Ciao Waterstones, sono ormai due ore che sono chiuso dentro la vostra libreria di Trafalgar Square. Per favore liberatemi.» un messaggio, quest’ultimo, che è stato ritwittato da oltre 7.000 persone.
Gli utenti di Twitter non hanno fatto mancare il loro supporto al povero turista americano, chi allertando la polizia, chi offrendogli del cibo, chi dandogli dei consigli di lettura. Sì perché, al di là del contrattempo, in linea di massima rimanere chiusi in una libreria può certamente rivelarsi meno noioso che rimanere chiusi in una ferramenta.
Dopo la liberazione di David Willis, attraverso il suo profilo Twitter ufficiale, la Waterstones ha chiosato «Siamo lieti di annunciarvi che Mr Willis è di nuovo un uomo libero. Grazie per il vostro interessamento e per i tweet».
Ora, un evento del genere nell’era dei social, per quanto del tutto involontario, non poteva che produrre una forte
ondata di commenti non necessariamente tutti comprensivi riguardo l’atteggiamento della libreria. Eppure l’abilità di Waterstones è stata quella di riuscire a gestirli e di dirottare l’attenzione dei suoi followers verso i lati più interessanti e curiosi della disavventura del turista, fino a venire letteralmente
sommersa dalle richieste di passare la notte in libreria.
C’è, insomma, una certa magia nel riscoprire durante le ore notturne i luoghi che di giorno per noi non hanno segreti, una magia che anche in Italia trova testimonianza in una serie di fortunate iniziative. Si pensi ad esempio alla
Notte con gli squali organizzata dall’
Acquario di Genova che offre ai bambini tra i 7 e i 13 anni la possibilità di scoprire, in compagnia di guide esperte, il comportamento notturno degli animali, senza dimenticare le
visite notturne al Museo della Scienza di Milano, ma soprattutto la seguitissima
Letti di Notte che tutti gli anni, a cominciare dal 2012, durante il solstizio d’estate coinvolge librerie, editori e biblioteche in un fittissimo programma di eventi in una notte bianca dedicata alla promozione della lettura.
Insomma, quella delle notti in libreria, si è rivelata da tempo una formula vincente per rinforzare i legami con i propri lettori offrendogli un’esperienza diversa e magari animando le ore notturne con iniziative e attività.