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Librerie

Russia: approvato un piano salva-librerie

di P. Sereni notizia del 30 giugno 2015

Meno 82%. Basta questo dato per avere al misura della moria delle librerie indipendenti e di catena che dal 1990 ad oggi ha interessato la Russia. Dagli 8.500 punti vendita agli attuali 1.500, le librerie russe stanno attraversando un inverno senza fine che ha portato, soprattutto nelle zone rurali e nelle piccole cittadine di provincia, alla quasi scomparsa dell’attività libraria. Tra le cause, che si sono acuite negli ultimi mesi imprimendo un’ulteriore accelerazione al fenomeno, c’è il caro prezzi per l’affitto dei locali commerciali che, non diversamente da quanto accade in Italia, sta condizionando la vita delle piccole librerie.
In risposta a questa drastica riduzione, la Duma ha ufficialmente annunciato il lancio di un piano di salvataggio per le librerie indipendenti che in prima battuta agirà proprio sugli affitti.
Fortemente voluto da Sergei Stepashin, presidente della Russian Book Union (Rcu), il piano introdurrà alcune modifiche alla legge federale Sulla tutela della concorrenza attualmente in vigore offrendo sovvenzioni alle librerie. 
Il rischio percepito nel calo delle librerie è la drastica riduzione dei punti di contatto della popolazione non metropolitana con i libri: secondo una recente ricerca su un campione di intervistati infatti, il libro di carta resta il preferito dai lettori russi (solo il 9% dei lettori dichiara di aver letto su e-book) e l’acquisto nei punti vendita fisici si conferma la modalità prediletta per procurarsi le proprie letture (il 22% acquista nelle librerie, il 7% dichiara di usare le biblioteche e solo il 2% acquista dal Web).

 

 

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