Il caso bizzarro di una piccola libreria tedesca è balzato all’attenzione dei media internazionali, grazie anche allo spazio dedicatagli dal
New York Times. Si tratta di una
libreria a conduzione famigliare fondata quasi un secolo fa a Bad Sooden-Allendorf, cittadina di poco più di 8mila abitanti.
In un contesto molto pittoresco, la libreria della famiglia Frühauf oggi è diventata famosa soprattutto per aver fatto spazio sui suoi scaffali ad alimenti e prodotti di prima necessità. Gli affari non potrebbero andare meglio e
la notorietà del negozio è soprattutto legata all’ottima qualità delle salsicce che espone: ne vengono vendute da 50 a 80 a settimana.

Il caso è significativo perché non è isolato
in Germania e, anzi, rappresenta una direzione che stanno prendendo molte altre librerie in piccolo centri abitati.
Nelle province, ogni tipologia di negozio sta subendo il cambiamento nelle abitudini di acquisto dei
consumatori, sempre più orientati verso gli store online e verso i grandi centri commerciali delle città limitrofe.
Le chiusure di piccoli esercizi alimentari, botteghe e drogherie è all’ordine del giorno. Ma non solo: la popolazione locale sta invecchiando, e i giovani preferiscono trasferirsi nei centri urbani più vicini.
La situazione della libreria dei Frühauf è emblematica: cinque anni fa, anche le ultime due bakery del paese hanno dovuto chiudere. L’idea è partita da lì: creare uno spazio all’interno della libreria in cui poter vendere il pane fresco e brioches. L’esperimento è stato un successo e ha attirato al negozio anche un pubblico diverso dal solito che spesso, prendendo l’abitudine di passare ad acquistare il pane ogni giorno, ha finito col farsi consigliare anche una lettura.
La libreria ha poi iniziato a vendere anche altri prodotti alimentari, spesso sollecitata proprio dalle richieste della clientela: olio, uova, spezie, prosciutti e salsicce. Si tratta sempre di prodotti di prima qualità che cercano il più possibile di aiutare i produttori locali. È stata una svolta soprattutto per le persone anziane, che in questo modo possono continuare a fare la spesa in paese senza doversela fare portare a domicilio da un centro commerciale non raggiungibile a piedi.
Variare l’assortimento includendo generi di prima necessità e alimenti ha permesso alla libreria di sopravvivere al cambiamento dei tempi, addirittura incrementando le vendite del 20%. E la ragione del successo è alla portata di tutti: «c’è una tendenza a guardare sempre indietro e a dire “tutto era meglio prima”» ha confidato il proprietario, «ma l’unica cosa di cui c’è davvero bisogno è avere nuove idee».
È una direzione che stanno prendendo in generale molti negozi tedeschi, allargando le loro competenze e soprattutto unendo le forze tra commercianti e produttori locali. Il caso dei Frühauf è il migliore da cui imparare: la libreria non ha soltanto allargato l’assortimento, ma ha trovato un modo per valorizzare i mestieri e i punti di forza locali. In un’epoca in cui la rete è principalmente creata sul web, la libreria è diventata il centro di una nuova rete, fatta di macellai, fornai e apicoltori.
Laureata in Filologia, mi sono poi specializzata e ho lavorato in comunicazione, approdando infine al Master in Editoria della Fondazione Mondadori. Oggi mi occupo di editoria digitale e accessibilità in Fondazione LIA, e collaboro col Giornale della libreria. Sono interessata a tutto ciò che è comunicazione della cultura, nuovi media, e mi affascinano gli aspetti più pop e innovativi del mondo del libro.
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