
È stato un percorso non privo di ostacoli quello che ha portato prima alla chiusura ed ora alla riapertura della Libreria Rizzoli di New York.
Costretta alla chiusura dall’espansione del mercato immobiliare a cinque stelle (nella foto a sinistra le proteste dei clienti che avevano anche
organizzato una raccolta di firme per evitare la chiusura), la libreria Rizzoli aveva dovuto abbandonare la storica sede nella townhouse al numero 31 della 57esima Strada tra la Quinta e la Sesta Avenue – che verrà demolita per far posto all’ennesimo grattacielo –, ma con una promessa: «torneremo».
La crisi dell’editoria e dei suoi canali di vendita tradizionali, la chiusura della libreria Rizzoli nella Galleria Vittorio Emanuele di Milano, infine l’abbandono da parte del Gruppo Rcs della sede di via Solferino erano però segnali che non facevano ben sperare.
Il cambio di rotta è avvenuto a maggio di quest’anno quando, in occasione del Salone del libro di Torino, Laura Donnini (amministratore delegato Rcs e presidente del gruppo editoria di varia di Aie) ha
annunciato la riapertura e il rinnovo delle librerie di Milano e New York.
In attesa della riapertura del negozio in Galleria, prevista per la metà di ottobre, il Gruppo
ha aperto un temporary store in via San Pietro all’Orto: «Abbiamo scelto di adottare questa formula per non rischiare di abbandonare il territorio per troppo tempo e anche per venire incontro alle richieste della nostra clientela che, quando abbiamo chiuso all’inizio di luglio, ci ha manifestato il desiderio di una pronta riapertura» aveva dichiarato Massimo Taulli, direttore della libreria.
Nel frattempo negli Usa non si perdeva tempo: secondo quanto riportato dal «Wall Street Journal»
Rizzoli avrebbe valutato oltre 150 possibili location – inclusa Brooklyn – prima di decidere la nuova sede della storica libreria. Alla fine la scelta è ricaduta sulla sfavillante
Broadway, nel quartiere NoMad di New York,
in un edificio storico in pietra, mattoni e terracotta, la cui costruzione risale al 1896. A tre isolati da alberghi come Ace e NoMad, ristoranti come 11 Madison Park, The Breslin e SD 26 e da una catena come Eataly che è riuscita ad esportare con successo l’eccellenza dell’enogastronomia italiana nel mondo, la zona che ospiterà la nuova sede della libreria Rizzoli è priva di altri bookshop. Inoltre, come sottolinea il «Wall Street Journal», si tratta di
un’area molto popolare presso i giovani creativi benestanti della Grande Mela, il che potrebbe fare la fortuna della celebre selezione di libri di design e di arte, che rimangono la punta di diamante per cui è celebre la libreria Rizzoli.
Il nuovo negozio si estenderà su un’area di
464,5 metri quadrati, all’incirca lo stesso spazio che occupava nell’edificio precedente, ma stavolta lo spazio si organizzerà
su di un unico livello. Inoltre il rinnovo dei locali avverrà senza perdere continuità col passato e senza smarrire quel «carattere» che ha reso la libreria Rizzoli una delle istituzioni culturali più riconoscibili di New York: infatti gran parte della decorazione del vecchio negozio – dagli scaffali in legno scuro ai lampadari, dai candelabri agli arredi – è stata recuperata e andrà ad arricchire la nuova sede.