Se le prime due giornate della XXXIII edizione del Seminario di perfezionamento della Scuola per librai UEM sono state dedicate all’approfondimento delle due parole chiave scelte per l’occasione – «eccellenza» e «innovazione» – la giornata conclusiva del 29 gennaio ha presentato casi concreti di librai di diversi Paesi europei che hanno trasformato la propria libreria per rispondere nel modo migliore alle esigenze dei clienti, mantenendo l’autonomia e garantendo la qualità dei libri proposti.
Questo è stato infatti il tema della tavola rotonda dal titolo Librai straordinari, moderata da Stefano Mauri e Giovanna Zucconi, cui hanno partecipato Maarten Asscher, della catena olandese Athenaeum, Michael Busch della tedesca Thalia, James Daunt delle librerie inglesi Waterstones, Alberto Galla della Libreria Galla 1880 di Vicenza, Denis Mollat della francese Librairie Mollat e Antonio Ramirez della spagnola La Central. La qualità e l’indipendenza nella scelta dei libri, esercitata anche a partire dai collegamenti on line dei titoli consigliati ai lettori dai librai (e non da algoritmi!) dei 244 punti vendita Thalia in Germania, è stato infatti il cuore del dibattito. L’autonomia è stata declinata a seconda delle realtà internazionali, diventando alla volta: rinuncia a corposi guadagni, come ha spiegato ironicamente James Daunt delle librerie Waterstones, per il quale il rifiuto di affittare le vetrine agli editori ha significato la privazione di 27 milioni di € l’anno; varietà nell’assortimento, dove la scelta deve convergere “su libri giusti nei negozi giusti”, ha spiegato Michael Busch di Thalia. Varietà nell’assortimento è anche tenere conto dello scenario – sempre più polarizzato, secondo Antonio Ramirez, patron delle 6 librerie La Central – tra globalizzazione e localismo, con il progressivo recupero del concetto di slow. Per James Daunt è lo sforzo di «essere ciechi» di fronte alla provenienza del libro (piccolo o grande editore che sia a produrlo) a caratterizzare la varietà delle sue librerie, anche se – ammette – sono più spesso le grandi case editrici a generare libri belli, di alto spessore. 

Docenti e allievi della XXXIII edizione del Seminario di Perfezionamento della Scuola Mauri 

Qualità e indipendenza diventano anche ripensamento, secondo Denis Mollat, la cui libreria di Bordeaux con i suoi 2700 metri quadrati genera fatturati da capogiro (24 milioni di € l’anno). «La Francia di fronte al terrorismo si è trovata a ripensare ai propri valori profondi, in questo contesto il libro è tornato ad assumere una posizione centrale». Occorre quindi ripensare all’ampiezza dell’assortimento, a massimizzare il patrimonio di strategie ed esperienze del proprio passato, ad aprirsi a nuove esperienze. La libreria è infatti dotata di presenza su tutti i canali social, di un suo sito, blog con i podcast dei 230 eventi l’anno, e un portale culturale, Station Ausone, dove gli eventi culturali della regione sono connessi ai libri, conciliando vicinanza e lontananza del lettore. Qualità e indipendenza si traducono infine in autonomia per Alberto Galla, la cui libreria, entrata a far parte del gruppo Libraccio, conserva le sue caratteristiche di libreria storica per la comunità da ormai 136 anni, in una struttura definita di «federalismo librario»: una cornice di servizi nel quadro di un’offerta diversificata. Autonomia che può anche diventare quella dei 7 punti vendita olandesi Athenaeum, catena indipendente caratterizzata dalla comproprietà da parte del personale stesso delle librerie.
Proprio come la famosa Shakespeare&Co, riconnettendosi agli ideali rinascimentali che caratterizzavano il fondatore, la catena nella sua sede di Spui Square, nel cuore di Amsterdam, dispone di appartamenti per scrittori e studiosi! Il progetto risale al 2006, quando la Dutch Foundation for Literature insieme all’Università e ad Athenaeum Bookshop, ha aperto le porte dell’Amsterdam Writer’s Residency.
Nel pomeriggio la civiltà del libro si è raccolta attorno alla decima edizione del Premio per Librai Luciano e Silvana Mauri, conferito a Carlo e Claudio Oxoli e Salvatore Lombardo della Libreria Lirus di Milano, «che svolge da sempre un importante e concreto lavoro di aggregazione all’interno del quartiere ed è diventata un consueto e abituale luogo di incontro e socializzazione, un punto di riferimento per gli amanti del libro e della lettura. La varietà di offerta che spazia dai piccoli e medi editori di qualità, ai bestsellers, la preparazione e la competenza, l’attenzione e la qualità, la rendono capace di incontrare tanto i gusti del pubblico più ampio, quanto quelle del lettore più esigente. (..) Instancabile organizzazione di eventi e incontri con autori, la libreria ha saputo conciliare concretezza e intraprendenza, amore per la lettura e per un mestiere al contempo appassionante e faticoso».              La Fondazione Cini di Venezia, dove si è svolto il Seminario della Scuola Mauri [Foto di Yuma Martellanz]

 

L'autore: Valeria Pallotta

Promotrice editoriale per la casa editrice Laterza, mi sono laureata in Editoria all’Università degli Studi di Milano con una tesi sulla collana Scrittori d’Italia. Sono specializzata nel mercato librario internazionale, con particolare attenzione verso strategie di marketing editoriale e commerciale, visual merchandising, storia del libro e della cultura editoriale. Sogno di partire per un Grand Tour per le librerie di tutto il mondo!

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